Da Il Giornale del 13/1/16
Il boato di un terremoto per una strage che ieri ha fatto
dieci morti e quindici feriti. Sotto attacco i turisti (stranieri) di Istanbul,
dove un kamikaze siriano affiliato all'Isis si è fatto esplodere ieri mattina nella
zona di Sultanahmet, la piazza in cui si affacciano sia la Basilica di Santa
Sofia che la Moschea Blu. Un gesto mirato in una zona simbolo della movida
turca, sul cui pavimento transitano ogni giorno migliaia di visitatori. A
immolarsi in nome del Califfato il 28enne Nabil Fadli, di origine saudita,
giunto da poco via Siria, come ha detto il vicepremier Numan Kurtulmu. Agenzie
di stampa turche che citano media arabi danno per certa la rivendicazione
dell’Isis, sulla linea delle dichiarazioni del premier Ahmet Davutoglu.
Panico subito dopo l'esplosione, avvenuta alle 10,15 ora
locale, con cittadini e turisti che fuggivano mentre a terra si accasciavano i
corpi dilaniati delle vittime, di cui ben otto tedesche. Tra i feriti al
momento sei tedeschi, un norvegese, un sudcoreano e un peruviano. L'accesso
alla piazza è stato chiuso dai cordoni della polizia, giunta sul posto in
pochissimi minuti con le ambulanze a fare l'andirivieni con gli ospedali
cittadini. Il kamikaze si è fatto saltare a pochi metri dall’Obelisco di Tedosio,
situato nell’At-meydani, vicino ai monumenti più visitati dell’antica
Costantinopoli, da ieri mattina chiusi per ordine del governatore. I testimoni,
come il 24enne turista kuwaitiano Farah Zamani, hanno raccontato di aver
sentito un suono fortissimo come un tuono o una scossa di terremoto, avvertito
anche a diversi chilometri di distanza dalla piazza.
Uno "schiaffo" al turismo turco, così come
accaduto nei precedenti attacchi in Egitto e Tunisia, a Sharm el-Sheikh e al
Museo del Bardo di Tunisi, passando per quelli al Cairo e alle Piramidi di
Luxor. «La cieca violenza non ci farà arretrare», ha scritto il capo dello
Stato Sergio Mattarella nel suo messaggio a Erdogan, mentre secondo il premier
francese Manuel Valls questa «è una guerra, sono minacce che conosciamo». E la
Cancelliera Angela Merkel da Berlino, ricevendo il premier algerino Abdelmalek
Sellal, aggiunge: «Il terrorismo internazionale mostra ancora una volta il suo
volto crudele e disumano». Il tutto mentre Danimarca e Germania ai concittadini
presenti in questi giorni in Turchia consigliano di "evitare la
folla" e le attrazioni turistiche.
Nelle stesse ore altri due episodi di violenza: un hotel in
costruzione nel quartiere di Maltepe (nella parte asiatica) è stato avvolto
dalle fiamme, con alcuni operai bloccati nell'edificio ma subito salvati dai
pompieri. E alla periferia settentrionale di Bagdad sono stati assassinati due
giornalisti iracheni dell'emittente Sharqiya. A premere il grilletto contro
Saif Tallal e il suo cameraman Hassan al Anbaki un gruppo di miliziani nei
pressi di Baquba. Solo tre mesi fa due attentatori kamikaze si erano fatti
esplodere ad Ankara contro una marcia per la pace davanti alla stazione
ferroviaria: uno dei due era il fratello maggiore del kamikaze che era saltato
in aria a luglio a Suruc (cittadina sul confine con la Siria che ospita
migliaia di persone in fuga dall’Isis), uccidendo 33 attivisti procurdi. Il
bilancio del doppio attacco era stato di 128 morti e 508 feriti.
A metà giornata il gabinetto del premier Davutoglu ha
imposto ai media nazionali un grottesco silenzio stampa, invocando una legge
che permette tali misure quando c'è la possibilità di un grave danno alla
sicurezza nazionale.
twitter@FDepalo
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