domenica 17 aprile 2011

Che allora non si guardino più allo specchio

Dal Futurista del 23/03/11

C’è un limite che non può essere varcato. Perché apre al ridicolo, all’incredibile, all’oltre ogni ragionevole condotta. E’quello da cui ormai tutto è strabordato, i cui argini non ci sono più, devastati (da tempo) sull’onda della considerazione che il Pdl ha del Paese e dei cittadini. “Non è una legge per Berlusconi e quella è la nipote di Mubarak”, dice su Repubblica l’on. Maurizio Paniz, relatore del processo breve e prima voce dell’emendamento sulla prescrizione breve, che di professione fa il penalista. In quell’intervista si preoccupa di far risaltare che ha grande rispetto “e gratitudine per quanto fa il capo del governo. Lo scriva testuale, mi raccomando”. Non si chiede quale immagine offre dell’Italia chi in Parlamento continua a sostenere l’insostenibile, come ne esce una Nazione se non con le ossa rotte e con la considerazione mondiale ridotta al nulla.

Qui non si tratta di svolgere il proprio compitino per entrare nelle grazie del Capo, perché quel (vecchio) limite è stato già abbondantemente superato. Ora addirittura si abbandona anche un minimo di decenza. Prima umana, e poi professionale.Qui non c’entra più il servilismo alla Bondi, terminato con una mesta uscita di scena, o l’acquisizione dei responsabili o dei disponibili, o il Giornale di famiglia usato per mistificare. Questo si chiama svilimento in toto, attentato all’intelligenza degli italiani. Si chiama zero assoluto.

E allora potranno continuare con questa deriva che di rispetto per il Paese non ha nulla, con questa pletora di giustificazioni assurde, con la sottovalutazione storica di fatti ed opinioni, oppure con l’acquisizione di giornali, giornalisti, testate e trasmissioni. Ma quello che non potranno continuare a fare sarà guardarsi allo specchio e, semplicemente, dirsi persone serie. Quelle, sono un’altra cosa.

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