martedì 30 dicembre 2014

I greci contano 40 dispersi. I morti sono dieci. Ma a dare i numeri è Renzi

Chi ha preso in giro Matteo Renzi? A quali fonti si è ispirato il premier italiano per chiudere il cerchio sulle vittime del Norman Atlantic andato a fuoco due giorni fa a largo di Corfù? «Posso dire senza ombra di smentita che le vittime sono cinque», ha detto ieri Renzi durante la conferenza stampa di fine anno.
Il problema è che, nel frattempo, la stampa greca dava conto di ben quaranta dispersi oltre che di dieci morti. Secondo l'agenzia Amna il numero di persone soccorse ha raggiunto le 432 unità ieri sera su un totale di 478 passeggeri a bordo, compresi i membri dell'equipaggio. I numeri vengono dalla guardia costiera greca su cui i ministri italiani di difesa e trasporti, Pinotti e Lupi, hanno detto in conferenza stampa congiunta di non potersi esprimere prima di aver confrontato le liste con i parigrado ellenici. A quando il netto?
Renzi è stato informato dalla Marina Militare e dalla guardia costiera, quindi dal ministro Pinotti, in un momento di particolare confusione nel quale, ad onore del vero, anche i greci erano fermi a cinque vittime. Semmai l'errore del premier è stato quello di enfatizzare la certezza dei suoi dati «senza ombra di dubbio» in una storia dove i dubbi sono numerosissimi. Nel frattempo, la guardia costiera italiana ha annunciato altri due decessi aumentando la mortalità totale a sette passeggeri (mentre i greci insistono con otto), dopo che le navi della Marina Militare Italiana, San Giorgio e Durand de la Penne, avevano recuperato altri due cadaveri. Il giallo dunque si allarga e coinvolge a questo punto chi ha fornito i numeri a Palazzo Chigi. Possibile che ci sia stata una tale discrepanza di valutazioni e bilanci?
Inoltre mentre gli ispettori italiani erano saliti sul traghetto per cercare eventuali persone scomparse, poco prima le autorità greche avevano confermato che altri quattro cadaveri erano stati trovati in prossimità della nave in fiamme. Insomma, tra Roma e Atene più di un problema di comunicazione. E il punto di domanda si fa gigantesco dal momento che non si sa ancora se gli ultimi deceduti figurassero tra i passeggeri o se fossero migranti irregolari. Infatti alcuni dei nomi dei passeggeri tratti in salvo non risultano nella lista ufficiale, per cui spetterà al «porto d'imbarco verificare la corrispondenza delle liste» ha osservato Lupi. Ma anche il ministro italiano dei Trasporti, così come il premier, sembra essere rimasto indietro, perché i greci hanno già dato i numeri, facendo salire il numero dei dispersi a quaranta. Ma Lupi insiste: «Fare previsioni sul numero dei dispersi, l'abbiamo detto anche al ministro greco, ci sembra assolutamente prematuro. I numeri sono ballerini, sarebbe sbagliato fornire delle cifre».
Ecco che la presenza di clandestini non registrati a bordo, che potrebbero far lievitare in modo significativo il numero delle vittime, non è stata ancora confermata (vero ministro Alfano?) ma il Ministro della Marina ellenica Miltiadis Varvitsiotis ha affermato che prima della partenza dal porto di Patrasso sono stati arrestate nove persone. Avevano tentato di salire a bordo del Norman Atlantic senza documenti. Ma Lupi insiste: presto i numeri per verificare le liste. Sì, ma quando?
twitter@FDepalo

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