venerdì 25 luglio 2008

EUROBANCA: LA SEDE SIA BARI



Dal "Corriere del Mezzogiorno" del 25/07/2008.


La crisi del petrolio, la stagnazione economica, le famiglie che non consumano perché non arrivano alla terza settimana del mese: tutte problematiche contingenti, che non potranno essere risolte in un batter d’occhio ma che avranno bisogno di una programmazione seria e condivisa. In Puglia l’auspicio è che la stagione turistica possa “tirare” l’economia regionale.

Ma uno sviluppo condiviso e multisettoriale necessita anche di strumenti all’avanguardia, perché se è vero che la Puglia è al sud d’Europa è anche vero che si trova nord del Mediterraneo, il bacino economico dalle grandi prospettive anche in considerazione dell’apertura prevista nel 2010.

Il responsabile del Governo per il commercio estero, l’on. Adolfo Urso, lo ha ripetuto ieri in occasione di un meeting internazionale: l’importanza di una banca mediterranea la comprenderemo solo dopo vent’anni dalla sua apertura, dal momento che potrà rappresentare uno strumento valido ed raffinato al fine di concentrare e sfruttare l’insieme delle energie economiche che in quell’area stanno confluendo: basti pensare alle migliaia di containers che arrivano dalla Cina o alle immense risorse di un Paese in espansione continua come l’India che sarebbe da folli non intercettare.

Nel 2004 in un apposito ordine del giorno l’allora gruppo comunale di AN propose al Governo Italiano di sostenere la candidatura di Bari a sede della Banca Europea del Mediterraneo. Dopo quattro anni l’idea, pur sempre valida, necessita di una rapida ma differente attuazione per evitare che venga posta in essere altrove.

Il significato politico ed economico di un’ Eurobanca situata a Bari si tradurrebbe in un oggettivo vantaggio con ricadute sicure sul territorio. Oltre a rappresentare una sorta di ponte finanziario verso realtà come Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto, Israele, Palestina, Siria e Giordania, la banca rappresenterebbe finalmente la consacrazione europea del capoluogo pugliese: il dato è inequivocabilmente sinonimo di crescita e sviluppo in un’ottica sì mediterranea, ma anche del Mezzogiorno d’Italia.

L’Eurobanca, varata dal Consiglio Europeo di Barcellona del 2002, avrebbe dovuto essere uno strumento economico da 10 miliardi di euro, questo però sino al 2006. L’attuale obiettivo è finanziare partecipazioni azionarie, prestiti, fondi di investimento ed assistenza tecnica nei diversi Paesi del sud Mediterraneo. Le potenzialità da sfruttare riguardano l’agevolazione della cosiddetta “Sponda Sud”, con mercati più aperti e diversificati che interpretino le esigenze del momento e che le tramutino in utili.

Con tali incoraggianti premesse, la Puglia e Bari potrebbero avanzare una candidatura di primo piano ma a patto che la classe dirigente, di qualsiasi colore essa sia, rifletta con lungimiranza sulle scelte strategiche senza farsi accecare dai riflettori elettorali, ma cogitando, dati alla mano, sulle oggettive potenzialità di un’opportunità come questa.

Il capoluogo attende fiducioso di conoscere il suo futuro, un futuro già scritto dalla sua posizione geopolitica: sede naturale dell’Euro Banca.

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