martedì 15 aprile 2014

Dopo la Crimea, Donetsk: effetto contagio ucraino?

Cosa sta accadendo in queste ore nelle piazze ucraine di Donetsk dove la situazione precipita, con manifestanti pro Russia che, scesi in strada, hanno proclamato l’indipendenza da Kiev. E’iniziato l’effetto contagio-Crimea? La Repubblica popolare di Donetsk può essere dunque il primo effetto contagio dopo l’annessione alla Russia proclamata dalla Crimea con il referendum? 

PIAZZA
Manifestanti filo-russi nella città ucraina orientale di Donetsk hanno proclamato una “nuova repubblica da popolo sovrano” per rendere la città indipendente dal governo centrale di Kiev. Si tratta di una decisione presa dagli attivisti che hanno occupato l’edificio principale dell’amministrazione cittadina, così come ha confermato alla Reuters un portavoce. A seguito della caduta del presidente ucraino Viktor Yanukovich alla fine di febbraio, nella parte orientale del Paese si sono moltiplicate le proteste dei filo-russi. L’ultima in ordine di tempo si è svolta domenica scorsa, quando i manifestanti hanno preso d’assalto gli edifici amministrativi a Donetsk, Kharkov e Lugansk issandovi le bandiere russe.

DONETSK
Circa 2.000 persone hanno preso parte ad una dimostrazione pro-russa prendendo d’assalto un edificio governativo, sfondando la barriera della polizia, fracassando finestre. In risposta, le forze di sicurezza hanno utilizzato gli idranti contro i fautori della secessione di Kiev. Medesimo scenario anche nella città di Lugansk vicino al confine con la Russia con un bilancio di due persone rimaste ferite. Il governo di Kiev teme a questo punto che Mosca possa utilizzare un approccio simile con il pretesto di proteggere i cittadini di origine russa, anche in Ucraina orientale, dopo la Crimea.

YOU TUBE
Dopo l’Assemblea degli attivisti di Donetsk, è stato pubblicato anche un video su YouTube per quei giornalisti a cui era stato negato l’accesso alla sala. Nel video è ritratto un attivista che in piedi e su un podio viene osannato in lingua russa. La Repubblica popolare di Donetsk può essere dunque il primo effetto contagio dopo l’annessione alla Russia proclamata dalla Crimea con il referendum?

QUI KIEV
Il primo ministro ucraino transitorio Arseniy Yatsenyuk ha accusato la Russia di essere dietro i disordini. Questi erano parte di un disegno destabilizzatore per consentire ad un esercito straniero di attraversare il confine e invadere il territorio ucraino, ha detto Yatsenyuk in una riunione di gabinetto. “La sceneggiatura è scritta da parte della Federazione russa, e l’unico obiettivo è lo smembramento dell’Ucraina”. Anche in Crimea la situazione resta tesa con un soldato russo che sarebbe stato ucciso nella tarda notte di domenica.

REAZIONI
Il rappresentante degli Stati Uniti presso l’OSCE, Daniel Baer, ​​ha detto alla Reuters che la Russia ha messo insieme decine di migliaia di soldati nei pressi del confine con l’Ucraina. Ragion per cui ha invitato Mosca a disinnescare la situazione. Da Berlino invece per ora c’è prudenza. L’annuncio del presidente russo Vladimir Putin di ritirare le truppe dal confine ucraino “non era ancora rilevabile”, ha detto il portavoce del governo Steffen Seibert. “Ciò può anche essere una delusione”, ha osservato dalle colonne dello Spiegel. Lo scorso martedì la cancelliera Angela Merkel aveva sottolineato di non aver alcun motivo per dubitare delle misure annunciate dalla Russia circa il ritiro parziale delle truppe al confine con l’Ucraina. Inoltre il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier ha proseguito sulla medesima linea di prudenza, definendo i disordini nell’Ucraina orientale come un fatto che non equivale “ancora ad un cambiamento completo della situazione”. Anche se durante lo scorso fine settimana, secondo i resoconti dei media, aveva inizialmente avuto l’impressione che si trattasse di una provocazione o anche di tentativi di destabilizzazione.

LAVROV
Intanto il dispiegamento di decine di migliaia di soldati russi al di là del confine orientale potrebbe far immaginare nuovi scenari di tensione. Venerdì scorso il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov aveva chiesto dal paese di mettere la propria indipendenza dall’Occidente alla prova.

Fonte: Formiche del 7/4/14
twitter@FDepalo

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