Come impedire che le distorsioni dell’informazione possano ingannare gli utenti? Su quali basi deve poggiarsi l’etica di un giornalista quando si accinge a scrivere un pezzo? Come riconoscere una notizia tendenziosa?
Sono alcuni dei quesiti posti dagli studenti del Liceo Scientifico e Socio Pedagogico “Amaldi” di Bitetto (Bari) al giornalista free-lance Francesco De Palo, che ha tenuto una lezione sulla comunicazione e sulle nuove forme di informazione nella società degli adolescenti e dei post- adolescenti. Gli studenti, accompagnati dalla prof.ssa Antonella Gismondi, hanno animato la lezione con domande e riflessioni, dando vita ad un interessante dibattito.
Ne è risultato che, da sempre, l`uomo ha avuto l’esigenza di ottenere un sostegno dai media.
L`”informazione”, nei suoi derivati giuridico/ sociali non deve essere soltanto una bussola per giornalisti e fruitori, quanto piuttosto un valido momento di riflessione sul mondo di quotidiani e televisioni che ci circonda e dal quale attingiamo quotidianamente notizie, commenti, consapevolezze, che contribuiscono alla nostra coscienza dei fatti.
Il sottile limite tra cronaca pura ed inclinazione soggettiva si presenta come un millimetrico confine che, se travalicato, deve comunque offrire un panorama il quanto piu` vicino possibile alla realta` dei fatti. Il dovere di cronaca e l`onesta` intellettuale del giornalista devono essere la virtu` sovrana, prima ancora degli obblighi derivanti dal codice deontologico: il riferimento è ad una spinta interiore che deve prevalere su mistificazioni, invenzioni, come evidenzia Indro Montanelli, nella prefazione de “L`Italia degli anni di fango”, scritto a quattro mani con Mario Cervi, quando dice che “puo` darsi che di un fatto o di una situazione, quello che noi raccontiamo non sia tutta la verita`. Ma e` sicuramente la verita`, quale sinora si e` potuto appurarla”, ovvero una sorta di certificato di autenticazione che il maestro del giornalismo italiano ha voluto offrire ai suoi lettori come una sorta di testamento interiore: esempio di rara intelligenza che deve essere slancio continuo per le nuove generazioni, sia di giornalisti che di lettori ed utenti.
I mass media dovrebbero instaurare con il pubblico una sorta di patto di ferro, un contatto conoscitivo con l`ambiente esterno, creando veramente la pubblica opinione e raccogliendo le informazioni affinché proprio i fruitori possano formarsi una qualche opinione, di qualunque specie essa sia: questa e` la vera liberta` di informazione, intesa si` come liberta` di informare ma soprattutto come liberta` di essere informati adeguatamente. Si tratta di una concezione che deve avere necessariamente come base conoscitiva la Costituzione italiana, e la storia di questo Paese, consapevole delle mille peripezie che l`hanno attraversata nei primi anni del secolo scorso.
Il riferimento e` alle censure, alle limitazioni della liberta` imposte con la forza, ma anche a quelle piu’ attuali, come le suggestioni di taluni media di fronte ai poteri forti, le influenze dettate dai conflitti di interessi, certa sudditanza diversificata. Sono queste le cancrene da amputare, sono proprio manifestazioni simili i rami secchi da potare, sono questi gli esempi da non seguire, sempre in ossequio a quanti, per difendere la liberta` sancita dall`art. 21 della Costituzione italiana, hanno immolato se stessi.
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