giovedì 12 gennaio 2012

Vergogna: i politici greci si danno l'aumento

Ci sono curvoni della storia in cui chi non “vede” l’angolo di svolta va definitivamente fuori strada. Senza più possibilità di recuperare, di rientrare anche per il rotto della cuffia in carreggiata. La politica ellenica è senza appello fuori. Dalla logica, dalla professionalità: in poche parole, fuori dal mondo.
Nonostante anni di sperperi, tasse non riscosse, conti alterati, e da ultimo i sacrifici inauditi che sta chiedendo ai cittadini, ecco oggi la notizia che i partiti si aumentano i fondi. Lo rivela la replica del ministro degli Interni all'interpellanza fatta dal parlamentare indipendente Lefteris Avgenakis: nel dettaglio il finanziamento ai partiti per il 2011 è aumentato, rispetto all’anno precedente, di ben sei miliardi di euro. Mentre lo scorso anno i partiti politici in Grecia hanno ricevuto 54.018.624 euro, nel 2010 erano stati 48.800.000 euro. Una vergogna, ecco l’unico commento, bipartisan e assolutamente oggettivo, che si può offrire a questi dati. La notizia si apprende nel giorno in cui il premier Papademos lascia intendere che la bassa competitività della Grecia sia anche direttamente proporzionale agli stipendi alti nel settore privato.
I sindacati e i lavoratori a questo punto temono che sia inevitabile la regolamentazione legislativa del problema che comporterebbe altri sacrifici. La Gsee, Confederazione Generale dei Lavoratori di Grecia annuncia già che non accetterà modifiche al contratto collettivo di lavoro. Mentre gradirebbe, come anche i dieci milioni di greci, che proprio la politica desse per una volta un esempio edificante tagliandosi stipendi e benefit.

Fonte: Mondogreco.net di oggi

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