martedì 11 novembre 2014

Midterm, perché la vittoria dei Repubblicani è una manna per Keystone XL

Si chiama Keystone XL e trasporterà il petrolio dalle sabbie bituminose del Canada alle raffinerie sulla costa del Golfo del Texas. Il progetto riprende il via dopo la vittoria dei Repubblicani alleelezioni di Midterm. Il disegno di legge era naufragato lo scorso maggio al Senato, affossato dall’opposizione dei Democratici, nonostante in avvio avesse registrato un consenso bipartisan.
L’OLEODOTTO KEYSTONE XL
Il Dipartimento di Stato considera l’oleodotto una questione di “interesse nazionale”. Il progetto Keystone XL è destinato a trasportare petrolio greggio per 1.711 miglia, con vantaggi per economisti, aziende e sistema-Paese, anche se non sono mancate polemiche per presunti rapporti poco chiari tra funzionari del dipartimento e l’azienda impegnata nei lavori.
LE POLEMICHE
La scorsa primavera l’editorialista del New York Times, Thomas Friedman, osservava che Obama avrebbe dovuto avocare la propria leadership e mettere sul tavolo un’offerta diplomaticamente allettante. Ovvero proporre ai Repubblicani di sostenere la pipeline Keystone XL, ampliando la trivellazione petrolifera e il fracking (ma solo con i più alti standard ambientali) e, in cambio, chiedere una norma nazionale sulla carbon tax, al fine di introdurre gradualmente più energia rinnovabile e incentivare l’espansione della quota del nucleare nel mix energetico a stelle e strisce.
GLI OSTACOLI
Il progetto si bloccò però in Senato a maggio scorso: il ddl bipartisan per incoraggiare l’efficienza energetica degli edifici, al cui interno venne incluso anche un emendamento riguardante la pipeline Keystone XL, non passò, con 55 no e 36 sì. Il provvedimento, promosso dai senatoriRob Portman, repubblicano dell’Ohio, e Jeanne Shaheen, democratica del New Hampshire, venne considerato una rarità nel panorama politico Usa. Fino a dieci giorni prima della votazione, aveva registrato un ampio sostegno trasversale da parte dei componenti di entrambi i partiti nelle due camere del Congresso. Tuttavia al momento del voto le cose andarono diversamente.
LE PROTESTE
Un deciso no al progetto è stato espresso a più riprese dagli agricoltori del Nebraska, che quaranta giorni fa hanno inscenato una protesta “musicale”, con il supporto del cantante Neil Young. In una pianura brulicante di cavallette, il noto artista, assieme a Willie Nelson, ha cantato la propria opposizione nel bel mezzo di terreni agricoli che hanno ospitato ottomila partecipanti.
LE SPINTE REPUBBLICANE
A questo punto i Repubblicani hanno in mente di utilizzare la loro nuova maggioranza sia alla Camera sia al Senato, per spingere la Casa Bianca ad approvare l’oleodotto, considerato dal Gop un canale stretegico per l’approvvigionamento di petrolio. Gli ambientalisti sono contrari, perché lo ritengono foriero di degrado ambientale. Obama ha procrastinato la decisione in merito al progetto per anni, ma ora potrebbe farlo. A frenarlo è solo la pronuncia da parte di untribunale del Nebraska sulla rotta del gasdotto.

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