venerdì 5 dicembre 2008

CHIESA RUSSA, IL TRIBUTO A CHI L’HA CONSERVATA



Da "IL Legno storto" del 07/12/08



Il fatto che la città di Bari abbia in programma di consegnare la Chiesa Russa allo stato sovietico rappresenta un evento di portata storica, sia in chiave politica che in chiave culturale, ma ritengo sia opportuno chiarire un paio di passaggi che fino a questo momento sono sfuggiti. Se oggi c’è qualcosa da restituire a qualcuno (non oggi, dopo l'annullamento della visita a causa della scomparsa di Alessio II), è perché quel qualcosa è stato conservato bene nel corso degli anni dalla comunità greca del capoluogo pugliese.

Alla caduta dell’impero zarista il mondo, come è noto, si era diviso in due fazioni ben distinte e contrapposte. Negli anni del dopoguerra, dal momento che tutti i Paesi oltre la cortina di ferro erano sotto il regime comunista, le funzioni religiose ortodosse nella Chiesa Russa di Bari venivano officiate esclusivamente per i cittadini greci, (gli unici a potersi spostare con maggior libertà), presenti in misura copiosa in città, che dal 1945 al 1982 hanno provveduto con offerte personali ad assicurarle una corretta manutenzione, come potrebbero testimoniare gli stessi cittadini greci di Villaggio Trieste.

Quindi gli unici che vi si riunivano per le meravigliose funzioni pasquali dell’Epitaffio e per quelle natalizie della natività erano i Greci, semplicemente perché gli altri non potevano venire qui. Dal 1982, poi, con l’avvento della comunità romena e grazie allo sforzo condiviso di tutti, è stata fruita anche da altri, per poi arrivare ai giorni nostri e all’evento epocale che ha fatto di Bari la città più russa d’Europa.

Ma perché questo evento si sia potuto verificare con successo e gradimento, un piccolo grazie va speso a favore di quelle persone che, in anni difficili caratterizzati da ristrettezze economiche non indifferenti, si autotassavano per non far mancare nulla alla Chiesa ortodossa, dai piccoli interveti strutturali alle riparazioni più onerose, proprio come una nutrice fa con il bambino che le è stato affidato.

1 commento:

Unknown ha detto...

caro Francesco,
hai davvero ragione. Talvolta la riconoscenza non ha patria.
Però resta nel fondo del cuore di ogni greco della splendida comunità di Bari l'orgoglio di aver contribuito alla conservazione di una storica chiesa per i cugini russi ortodossi
Peccato che gli eventi siano stati così infausti da impedire la riconsegna della chiesa in occasione della ricorrenza di San Nicola e peccato che non sia successo ciò he tutti i baresi speravano avvenisse in contemporanea : la riapertura del Petruzzelli.
Tutto rimandato a marzo!!!