Dal “Corriere del Mezzogiorno” del 13/12/2008
BARI- Leggo con stupore e, perché no, anche con fondata preoccupazione, gli incitamenti e i consigli rivolti all’amministrazione comunale di non modificare l’attuale lungomare di Bari, in nome di una non meglio precisata logica ambientalista e conservatrice. Mi chiedo: ho letto bene? Rileggo quel pezzo, firmato da un dirigente politico cittadino. Non mi ero sbagliato. Si chiede al Comune di non modificare alcunché sul lungomare barese, accantonando progetti di ristrutturazione e parcheggi sotterranei. Ovviamente non posso concordare con la proposta, per due ragioni: una di opportunità ed una logica.
Qualora amministratori, politici, dirigenti e giornalisti vari provassero a mettere la testa fuori dai confini cittadini e nazionali e dessero un’occhiata a come altre città del mondo ben più progredite della nostra si stanno riorganizzando, beh, francamente non so quanto sarebbero dell’idea di preservare (ma poi preservare cosa?) senza aver voglia di migliorare servizi e territorio.
Lisbona in pochi anni è diventata un punto di riferimento non soltanto dell’arte moderna ma anche della più elementare voglia di un turista di trascorrervi piacevolmente un fine settimana, con ben tre linee di metropolitana dove prende finanche il telefono cellulare, un aeroporto all’altezza, un centro cittadino fruibile e dotato di tutti i servizi (funzionanti).
Atene, l’ex caotica capitale della filosofia, (martoriata purtroppo in questi giorni da sangue e violenza) nel centro cittadino di fronte al Parlamento, complice il meraviglioso restyling fatto in occasione delle Olimpiadi, ha chiuso una via centrale lunga qualche chilometro, odòs Ermou, che dalla Camera dei Deputati porta il turista fin sotto l’Acropoli, tra artisti di strada che conducono alle porte del nuovo avveniristico Museo dell’Acropoli. Addio traffico impazzito anche grazie alla metropolitana supermoderna e precisa come un orologio svizzero e in virtù del nuovo servizio tram. Una delizia.
Nicosia, nella afosa Cipro, grazie ad un sindaco che ha scavalcato steccati ideologici e cogitato esclusivamente sulle esigenze reali della cittadinanza, ha pensato bene di potenziare oltremodo i taxi, organizzando meeting internazionali di cultura e letteratura, con uffici pubblici aperti dalle 7,30 del mattino, con strutture ricettive che attirano clienti da tutto il mondo grazie al clima mediterraneo (ce lo abbiamo anche noi), a immensi campi da golf, e grazie ad una civiltà che dalle nostre parti sovente latita, (esempio, i distributori automatici e gratuiti di sacchetti per gli escrementi dei cani in tutte le piazze cittadine- vedi foto).
Basta poco per fare di un agglomerato di case e negozi un luogo vivibile, non solo per chi ci abita, ma anche per chi ci viene volentieri a trascorrere qualche giorno, ma per favore, smettiamola con ragionamenti e dissertazioni figlie di campanilismi e posizioni preassunte e, vivaddio, ragioniamo da europei. Se ne siamo capaci.
1 commento:
siamo alle solite, cambiare o migliorare questa città è un'utopia. io, francamente, ho smesso di sperare, troppa buracrazia e troppi "personalistici" interessi che non fanno maturare Bari.
Un plauso a questo blog e a tutte le iniziative che vorranno scaturire...
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