venerdì 15 maggio 2009

L'Eur, quella continua aspirazione al futuro

Da FFwebmagazine del 16/05/09

«L`Eur è un quartiere molto congeniale a chi fa di professione il rappresentante di immagini». Così Federico Fellini definiva il quartiere romano, edificato in occasione dell`esposizione universale che si sarebbe dovuta tenere nel 1942, ma che a causa della guerra venne annullata. Una terza Roma, dilatata sopra alti colli lungo le rive del fiume sacro sino alle spiagge del Tirreno: sono le parole scolpite sul fregio del Salone delle Fontane accanto al Palazzo degli Uffici, in via Ciro il Grande, primo edificio permanente realizzato per l`esposizione. Esse racchiudono i significati che portarono Mussolini e un pool di architetti, guidati da Marcello Piacentini, a concepire nel `37, la sperimentazione di un quartiere innovativo, moderno e polifunzionale, rivolto alle esigenze logistiche del futuro, che avrebbe previsto con largo anticipo, l`evoluzione del tessuto urbano di Roma, sino a spingersi verso la costa.

È nel dopoguerra che registrò un’incoraggiante fase di vitalità, architettonica e anche legata agli eventi, alloquando nella meta`degli anni ’50 vennero eretti palazzi e grattacieli, tra cui quello dell`Eni, fino ad arrivare, alla fine del decennio, ai migliori esempi di architettura italiana come la piscina delle Rose, il Velodromo, e il Palaeur di Pierluigi Nervi.

Le esposizioni universali erano una sorta di Olimpiadi delle merci, in occasione delle quali veniva costruito un grande monumento rappresentativo. L`Eur fu ispirato all`urbanistica classica romana, contaminata da elementi del Razionalismo italiano. Il marmo bianco e il travertino sono un omaggio alla Roma imperiale. Oltre al Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi (con il cosiddetto Colosseo quadrato, ispirato all`arte metafisica) vi sono l`Archivio centrale dello Stato, la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, il Palalottomatica (il precedenza Palaeur progettato da Piacentini e Nervi), il fungo, l`obelisco del `900 di Arnaldo Pomodoro (inaugurato cinque anni fa), la stele in onore di Gugliemo Marconi. Vi è inoltre un`ampia area dedicata all`esposizione museale con il museo nazionale della civiltà romana, quello preistorico etnografico ‘Luigi Pigorini’, il nuovo planetario, il museo dell`astronomia del 2004. A partire dal `64 il quartiere è stato anche scelto per ospitare riprese cinematografiche, come ‘L`ultimo uomo della terra’ di Ubaldo Ragona, ‘L`eclisse’ di Michelangelo Antonioni, ‘Boccaccio `70’ di Fellini, ‘La decima vittima’ di Elio Petri. Per arrivare ai piu`recenti ‘Tenebre’ di Dario Argento, ‘Il mago del furto’ con Bruce Willis, ‘Titus’ con Anthony Hopkins.

La vera modernizzazione, con la conseguente metabolizzazione del significato intrinseco che il quartiere aveva avuto nel disegno evolutivo dell città, si è registrata nello scorso trentennio: l`allargamento urbanistico naturale della città, lungo la direttrice che porta al mare, ha imposto l`evoluzione anche del quartiere Eur. Esso oggi può ergersi a strumento multifunzionale in grado di rispondere alle specifiche e cangianti esigenze di una capitale in movimento, interpretandone spunti innovativi e slanci propositivi.
Dalla vocazione terziaria, con ampi complessi dedicati agli uffici e alle rappresentanze di importanti aziende, a quella sportiva e naturalistica: l`Eur è inteso oggi, non solo per l`immediato ma per un periodo medio lungo, come occasione futura per un`espressione cittadina di polmone terziario, che abbia nei propri tratti somatici la qualità della vita e del lavoro, sia ad appannaggio di chi vi risiede, sia di chi lo frequenta professionalmente.

Inoltre si ergerà a contemporanea occasione di arricchimento, in virtù delle numerose opportunità che l`intera concezione del quartiere presenta, e potrà continuare a presentare grazie alle già citate modifiche strutturali. Così l`Eur è diventato nel tempo un altro centro della città, che sia alternativo al centro storico, sede di rilevanti manifestazioni sportive, presso il Palalottomatica, e culturali. Proseguendo poi verso iniziative di educazione e intrattenimento, con spazi espositivi permanenti, al preciso scopo, non solo di far transitare eventi ed espressioni artistiche, ma di far vivere fisicamente qui la civiltà italiana.

Proprio di questo si discuterà il prossimo 22 maggio alla Casa dell`Architettura di Roma in occasione del convegno ‘A 100 anni dal futurismo, quale futuro per Roma e Parigi ?’. L`evento prende spunto dalla riflessione avviata in Francia sugli effetti e sulle visioni future del ‘Grand Paris’, oltre che dalle celebrazioni del centenario del futurismo. Un`occasione per cogitare sulla cifra futura delle strutture, se da intendere come spazio pubblico di cui riappropriarsi, all`interno di nuove alleanze tra mobilità materiale e immateriale. E dove il termine ‘futuro’ sta a significare quale vita potranno offrire alle nuove generazioni Roma e Parigi, ovvero con che qualità urbana, con quale raccordo ideale fra bellezza e funzionalità, non solo in centro ma soprattutto nelle periferie.

Ed è proprio in questo senso che si inserisce l`attuale progettazione sistematica del quartiere, con la torre-giardino di Renzo Piano, che sostituirà le due torri delle finanze, la cosiddetta nuvola di Fuksas, l`Europarco (un business park con edilizia residenziale, direzionale e commerciale), la città dell`acqua (dedita al benessere e al fitness con dodicimila metri quadrati di piscine), il Mare Nostrum Aquarium (unico acquario virtuale al mondo assieme a quello di Tokyo). E, in ultimo, lo svolgimento di una gara di Formula 1 nel 2012, originale e innovativa destinazione di uno spazio che si insinua sempre piu` all`interno di una città che parli molte lingue, interpretandone esigenze e, perché no, sogni e aspirazioni future.

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