"Potete ingannare tutti per un po', potete ingannare qualcuno per sempre, ma non potrete ingannare tutti per sempre". (A. Lincoln)
lunedì 7 novembre 2011
Festeggiamo ogni topo che abbandona la nave di B.
Il nodo sta tutto lì, in quell’equilibrio. Perché questo non è il momento di fare gli schizzinosi. Siamo nel pieno della battaglia finale e chiunque molla Silvio Berlusconi non potrà che essere festeggiato. Dopo ci sarà tempo per ragionare sugli scenari futuri. La maggioranza si sbriciola ogni secondo di più e, nonostante l’ostinazione del presidente del consiglio, il governo, di fatto, non è più in piedi. Le defezioni, gli abbandoni, i distacchi dal fu Popolo della libertà sono il segno tangibile della fine. Quei deputati e senatori che non vogliono più metterci la faccia rappresentano la plastica raffigurazione del “the end”. Senza appelli. Certo, chiede qualcuno, ma non è che adesso si ricomincia con cavalli di ritorno e figlioli prodighi? Nessun ingresso e ponti levatoi alzati, sia l’imperativo. Però a ogni "topo" che abbandona la nave del Cavaliere permetteteci di festeggiare. C’è anche qualche sostenitore che affida a facebook la propria riflessione, come Antonio C., secondo il quale per fare cadere il governo ben vengano le migrazioni dal Pdl, ma non si dimentichi che questi personaggi non aiuteranno a vincere le prossime elezioni, in quanto chiederanno in cambio zattere di salvataggio. E allora il primo comandamento resta quello di parlare agli elettori (non agli eletti) e si eviti di mortificare i militanti, per dare spazio ai migranti della politica. «Un conto è reperire i numeri in parlamento per mandare a casa il governo - scrive - altro è mantenere un comportamento coerente nei confronti degli elettori. Stiamo quindi attenti a non snaturare Futuro e libertà. Dopo la caduta di questo governo dovremo presentarci agli elettori e certamente non gradiranno i riciclati». Un ragionamento che non fa una piega, perché frutto di coerenza e determinazione. Ma buono tra un momento. Perché adesso, nel nanosecondo in cui l’impero del Cavaliere crolla sotto i colpi dei suoi stessi amici, è il momento di festeggiare quelle fughe.
Fonte: ilfuturista.it di oggi
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