venerdì 9 dicembre 2011

Dove va il capitalismo?

«Abbiamo lasciato per troppo tempo mano libera al capitale e ora il genio è uscito dalla bottiglia». Partendo da questo assunto di John Le Carrè, noto scrittore di spy stories, non possiamo non interrogarci sulla società dell’uomo che deve specchiarsi nella sua postmodernità. E deve farlo, con estrema urgenza, in una quotidianità che sta imparando sulla propria pelle il significato di termini come spread e default. Dove va il capitalismo mondiale? È entrato in una camera di decompressione dalla quale non uscirà sano? E se continuerà a essere la strada maestra per i continenti più avanzati, come attualizzarlo in un’epoca in cui denaro e uomo paiono distanti anni luce? La finanza vive uno dei suoi frangenti più drammatici, con ripercussioni altrettanto tragiche tra la gente. Perché la crisi che non è stata né prevista né immaginata dai soloni dell’economia mondiale, ma oggi può e deve essere un’occasione di evoluzione. Una sorta di trasformazione antropologia sociale grazie alla difficoltà di questi anni. Per rimettere in gioco l’uomo e la sua sopravvivenza all’interno della società, investendo sulla comunità, più che sui sistemi economici che ci hanno condizionato, erroneamente, fino a oggi.

Fonte: Il futurista settimanale del 15/11/11

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