martedì 17 luglio 2012

Ma l'economia non è una consulenza affidata a caso


Il serpente che non cambia pelle muore, non c’è ombra di dubbio. Ma quando il metro di valutazione e di assemblamento di una squadra è dato da direttive “elettorali” di gradimento, allora significa che il problema sta nel manico e solo in seguito nel merito delle scelte. Silvio Berlusconi sconfessa in un colpo solo due lustri di politica economica dei suoi governi affidando le chiavi del suo dipartimento economico alla tessera numero due di Forza Italia. Quell’Antonio Martino (scuola Milton Friedman), degnissimo docente, già ministro della Difesa ma soprattutto anello di congiunzione con un certo mondo economico di stampo liberista, che era stato tra i promotori nel 1994 di “quella” svolta liberale (però solo sulla carta). Ma a preoccupare non è la scelta dei nomi che affollano e affolleranno i meetings che si terranno a Villa Gernetto in una sorta di gabinetto economico formativo permanente, quanto la motivazione da cui quella scelta scaturisce. Non la presa di coscienza del fallimento dei convincimenti tremontiani, non la consapevolezza che l’annuncio propagandistico dell’eliminazione dell’ici è stato un boomerang che oggi si ripercuote sul paese sotto forma di Imu, nemmeno la metabolizzazione dei mille e più errori commessi dagli esecutivi targati Cavaliere. Bensì solo i sondaggi che premierebbero quelle forze politiche in grado di “smilitarizzare” la vecchia burocrazia del paese, facendo le riforme che tutti annunciano da vent’anni, aprendo alla concorrenza (grottesco che lo prometta chi invece foraggia il monopolio dell’etere). Ecco l’ennesimo bluff di Berlusconi. Che in una sorta di verve autolesionista (per il paese, mica per le sue aziende) crede che solo tornando a fare ciò che chiede la gente si possa vincere. Questa è la vera tragedia italiana, perché l’economia come insegnano le linee guida adottate a fatica dal governo Monti (ma senza alternative vere) non è come quelle consulenze affidate a caso ad amichette, cricche o vecchi amici di infanzia o di crociera. Ma un ambito maledettamente serio, che non ammette errori. Soprattutto in questa fase.

Fonte: il futurista del 17/7/12
Twitter@FDepalo

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