lunedì 2 aprile 2012

La primavera pugliese? Ormai autunno

C’era una volta unalito di primavera, che si faceva largo tra la nebbia invernale del Pdl pugliese. Era una ventata di aria fresca piombata in una stanza dove le finestre non si aprivano da anni. Era il 2005 e da quel giorno di cose ne sono successe. Mise piede tra i cittadini-elettori pugliesi un poeta. Raffinato, dalla vulgata forbita, mite ma a testa alta nel difendere i propri diritti. Quando Niki Vendola decise di fare il grande passo nessuno ci avrebbe scommesso un euro. Eppure, vincendo per ben due volte la corsa alle regionali, si è messo in testa di importare in Puglia non un modello alla moda o preso in prestito da un’altra realtà: ma niente altro che un atteggiamento politico con alla base la società civile e la cultura. Ed ecco fiorire la partecipazione popolare dal basso, le fabbriche di Niki, accanto a strumenti all’avangardia, come la Apulia Film Commission, che ha favorito importanti e numerosi set cinematografici dalla Daunia al Salento. Ma sotto il comune denominatore della qualità culturale, su cui costruire politiche. Venne anche l’incontro con un altro individuo che, inosservato, non passa: il sindaco Michele Emiliano. Un passato all’antimafia, con sul groppone inchieste scomode come Missione Arcobaleno. Entrambi amati dalla gente comune e dalle intellighenzie: perché veri e senza una maschera. Ma un bel giorno ecco che qualcosa fa crack: sanitopoli, con i guai dell’ex assessore Tedesco, senatore del Pd. E le escort del vicepresidente Frisullo, fino alle cozze pelose ricevute da Emiliano in dono dalla famiglia Degennaro. Ma soprattutto i progetti futuri di entrambi, Vendola proiettato sul palcoscenico nazionale come leader di Sel ed Emiliano in pole (fino a prima di aprire le cozze) per le prossime regionali. Ecco il punto: al di là delle questioni giudiziarie di cui unico metro è la magistratura, non sarà che la foga di anticipare il domani abbia fatto perdere di vista gli obiettivi di oggi ad entrambi? Non sarà che la voglia di allargare raggio di azione e curricula stia finendo per mortificare quel vagito iniziale? Che vedeva la società civile come unica e vera vincitrice. Fonte: il futurista quotidiano del 30/03/12. Twitter@FDepalo

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