lunedì 5 novembre 2012

Ecco perchè la Grecia è già fallita

Seguire il denaro, prescriveva Giovanni Falcone. Perché è il “pan” delle indagini e andando a ficcare il naso in conti correnti e somme ingenti ci si avvicina non poco alla verità. Qualcuno sta pensando di ritardare di due anni il fallimento della Grecia che, comunque vada, ci sarà, assieme a quello del concetto stesso di Unione, attuata fino ad oggi da chi ha tradito gli spunti dei padri fondatori. A un prezzo altissimo. Chi e perché sta spingendo per uno stato di “polizia bancaria europea”? Nella consapevolezza che i sacrifici chiesti ai greci (e non solo a loro) non servono al miglioramento delle condizioni di vita dei singoli, ma solo a ripristinare la “flora batterica” delle banche che tornano a respirare: ma a quali condizioni? Seguire il denaro è la chiave. Per capire, ad esempio, chi ha freddato a Bruxelles Nicholas Mockford, il numero uno della Exxonmobil, la più grande compagnia petrolifera del mondo; o per capire quali e quanti reati ha commesso Silvio Berlusconi secondo i giudici milanesi; o per tentare di ricostruire le ricandidature degli attuali cento e più deputati, fra Camera e Senato, con la fedina penale non illibata.
E il denaro è anche il metro per tradurre in lingua comune il biennio di crisi ellenica. Dove la troika ha imposto l’ennesimo taglio da 13 miliardi, con riduzioni di salari, pensioni, welfare, dipendenti pubblici. Senza di contro comprendere cosa ne sarà di un paese già in default all’indomani dell’attuazione di questo terzo memorandum. Dove si stanno imponendo salari “bulgari” a un popolo che poi deve fare i conti con prezzi “milanesi”. L’iva al 23% è un salasso e lo si scorge dal carrello della spesa ellenico (ma anche italiano) che progressivamente nell’ultimo biennio si è svuotato di carne e pesce, per riempirsi di pasta e cibi più economici. Con il paradosso che, se fino a qualche anno fa ci si doleva per gli sprechi nella pubblica amministrazione, oggi si apprende che un docente universitario prende mille euro di stipendio, un poliziotto settecento e un impiegato cinquecento. Seguire il denaro: il disegno di legge del governo greco in inosservanza dei desiderata della troika taglia cinquemila dipendenti statali a trimestre nei prossimi tre anni, falcia le pensioni ma solo quelle del ceto medio, aumenta tutte le spese per così dire pubbliche, dai costi per sostenere una causa in tribunale alle bollette dell’acqua e della luce, dalle tasse automobilistiche alle assicurazioni, dall’imu all’abolizione di sgravi fiscali per invalidi e grandi nuclei familiari. Ovvero per ottenere un’altra tranche di prestiti ponte da 31 miliardi che saranno sufficienti forse solo per una manciata di mesi, il paese dovrà subire: abrogazione della presenza di un legale per fusioni superiori a centomila euro; privatizzazioni per le autostrade e il totocalcio ellenico (l’Opap, che ha un fatturato di 300miliardi annui sarà regalato a 200); eliminazione di tredicesima e quattordicesima per le pensioni; età pensionabile portata da 65 a 67 anni; decurtazione per le pensioni da 1000 a 1500 euro del 3%; per quelle da 1.500 a 2.000 euro del 5%; da 2.000, meno 12%; riduzione degli ammortizzatori sociali per disoccupazioni (sussidio sceso a 200 euro da 500 e operativo dal dodicesimo mese in poi).

Seguire il denaro: come quello che sarà riversato nel Peloponneso, (primi 28 milioni già con il via libera del governo) per costruire un tracciato di Formula 1 (si finanziano bolidi mentre la mutua non ha sodi per le carcinopatie), o come le quattro aree adibite allo stoccaggio di rifiuti solidi da realizzare nel 2013 per più di un miliardo di euro. E che saranno messe in atto guarda caso da aziende tedesche. Seguire il denaro: come la clausola del memorandum della troika secondo cui Atene non può che essere aiutata che da Fmi, Bce e Ue. Per dirne una, se domani la Cina o la Russia volessero “acquistare” il debito ellenico ciò sarebbe loro precluso. O come la famigerata lista Lagarde, che l’attuale direttore del Fondo monetario internazionale quando era ministro delle finanze francese, ha inviato ai governi di Grecia, Spagna e Italia per via diplomatica: con l’elenco completo di chi ha evaso (nomi che scottano), portando fior di milioni fuori dai confini nazionali. Ma di cui oggi ad Atene i due ex ministri delle finanze Papaconstantinou e Venizelos dicono di non sapere nulla, aggiungendo che quel cd, in caso esistesse, non è stato da nessun funzionario protocollato. Seguire il denaro: come le Olimpiadi elleniche del 2004, costate tre volte il previsto, con l’ombra di scandali miliardari come le presunte tangenti Siemens.
Giorni fa lo ha certificato anche la Reuters: «Non vi è alcuna possibilità di ridurre il debito greco al 120% del PIL entro il 2020». È oggettivamente acclarato che la Grecia è fuori strada anche per una cura che forse ha allargato le maglie di quel buco. Seguire il denaro, prescriveva Giovanni Falcone. Il che porta dritto alle banche, le uniche che grazie alla troika lo avranno. Perché la gente comune, ormai, non ne ha più.

Fonte: Gli Altri settimanale del 2/11/12
Twitter@FDepalo

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