martedì 20 novembre 2012

L’occasione per andare oltre beghe e “localismi”

Uscire da una balcanizzazione asettica, scacciando i fantasmi del provincialismo e delle beghe interne per abbracciare un progetto di ampio respiro e dai connotati il più possibile inclusivi. Il monito del ministro della cooperazione Andrea Riccardi («Sulle piccole beghe non si costruisce nulla») è un invito a riflettere. Senza etichette o codici a barre aprioristicamente identificativi, ma nella consapevolezza che la ricostruzione passa innanzitutto da un approccio “altro” al problema Italia. Sotto le macerie economiche della crisi e politiche di un’involuzione partitica senza precedenti, non può che maturare una proposta diversa e in discontinuità con la frammentazione ideale registrata fino a ieri. Se laici e cattolici hanno trovato una sintesi, stretti attorno alla base di partenza rappresentata dall’agenda Monti (seppure non entità immobile, ma implementabile e migliorabile) che allora la si manifesti apertamente e all’interno di una visione maggioritaria. Che scavalchi provincialismi e visuali ristrette, che abbia la forza centrifuga per bypassare ras locali e diatribe intestine, che affronti a viso aperto e senza titubanze una stagione completamente nuova, dove il fil rouge sia rappresentato da quel famoso mare aperto, più volte richiamato in passato e mai concretizzato.
 
E a chi ancora, stucchevolmente, pone l’accento su differenze e presunte rivalità, forse conviene rammentare che i migliori risultati dell’impegno politico di statisti del calibro di Alcide De Gasperi, che hanno fatto, piaccia o meno, la storia dell’Italia, sono giunti quando si è cementata l’unione tra anime dai percorsi diversi. Che hanno compiuto lo sforzo di parlarsi e intendersi, di scontrarsi per far nascere uno spunto. E in nome di una stagione di pura ricostruzione. Senza farsi distrarre dai centimetri guadagnati da uno rispetto alle posizioni dell’altro, ma ragionando e agendo da squadra vera, sotto l’egida di un «grande disegno che non ammette minute concorrenze».

Fonte: Italiani quotidiano del 20/11/12
Twitter@FDepalo

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