lunedì 12 novembre 2012

La Grecia fa i compiti per avere i soldi dalla Troika (divisa)

I compiti a casa? Da ieri sono ufficialmente fatti. In tre giorni il Parlamento greco licenzia il terzo memorandum della troika e la legge di bilancio, approva il taglio da 18,8 miliardi di euro (sino al 2016), sperando così di convincere la troika che entro ventiquattr´ore dovrebbe ultimare il report, propedeutico alla concessione del prestito ponte da 31 miliardi. In assenza del quale il Paese dichiarerebbe ufficialmente un crack che, nei fatti, si è già verificato. Con 167 voti favorevoli e 128 contrari la Camera approva il taglio a stipendi, pensioni, indennità, welfare e sanità, oltre alle privatizzazioni per cinquanta milioni di euro (un quinto del valore di mercato delle società pubbliche), al taglio di 45mila dipendenti statali entro due anni (i primi duemila già dal prossimo gennaio) e all´innalzamento dell´età pensionabile da 65 a 67 anni. Passaggio che ha scatenato la protesta popolare e dei sindacati, non solo con i centomila in piazza Syntagma dello scorso giovedì con la guerriglia urbana inscenata contro le forze dell´ordine, ma con altre 48 ore di manifestazioni che sfoceranno mercoledì con lo sciopero europeo, in contemporanea con Roma, Madrid, Parigi, Lisbona, Valletta e Nicosia.

Le divisioni nella Troika
Il primo ministro conservatore, Antonis Samaras, ha detto che come il Paese "ha fatto ciò che doveva e ciò che la comunità internazionale chiedeva, adesso aspettiamo che altri facciano ciò che hanno promesso". Mentre le opposizioni di sinistra insistono sul fatto che quella della troika è una cura sbagliata che, anzi, ha peggiorato nei fatti la situazione del "malato" Grecia. E secondo un sondaggio pubblicato dal quotidiano To Vima oltre l'85% dei greci si trova ad affrontare difficoltà finanziarie, mentre già da un anno un quarto della popolazione vie con settecento euro al mese. Ma il nodo, al momento, è tutto interno alla troika: dove mentre da un lato l´Eurotower insiste per raggiungere un accordo, il Fondo Monetario Internazionale continua a non credere alla capacità del Paese di tornare a crescere. Con una sorta di derby di strategie tra Bruxelles e Washington sul debito greco del 2020.

L´idea di Juncker
Deciso a creare un calendario fisso per l'erogazione della tranche alla Grecia sembra però essere Jean-Claude Juncker che si è detto "colpito" dagli impegni assunti da Atene, sottolineando che "sarebbe saggio arrivare a un calendario preciso per la dose, dal momento che il lavoro preparatorio è stato fatto". Il presidente dell'Eurogruppo ha inoltre dichiarato che, nonostante gli obblighi greci siano stati fissati ufficialmente e per legge, non ci sarà nessuna decisione prima del report dei rappresentanti di Bce, Ue e Fmi.

Come la stampa mondiale vede la Grecia
Della questione si occupa oggi tutta la stampa mondiale. La Bbc titola: "I legislatori greci approvano i nuovi tagli", dando conto delle proteste di massa che hanno accompagnato il "sì" del parlamento ellenico, non solo quindi i centomila scesi in piazza giovedì scorso quando per soli due voti il terzo memorandum della troika ha visto la luce. Ma anche i diecimila cittadini di ieri, e scrive: "Il nuovo bilancio greco prevede la peggiore recessione del paese nella sua storia moderna". Il riferimento è al fatto che il debito dovrebbe raggiungere il 189% del Pil nel 2013 per questo il leader dell'opposizione Alexis Tsipras giudica la cura della troika "pericolosa e controproducente" e sulla gestibilità del debito rileva che "solo la signora Merkel ci crede".

Le Monde invece titola: "La Grecia adotta nuovo processo di austerità per il 2013" e Le Figarò sottolinea "la rabbia e fatalismo, a fronte di tagli dei salari e delle pensioni per 125.000 dipendenti pubblici entro il 2016, di privatizzazioni e dello shock per l'economia più aperta". E cita il professore di economia Gikas Hardouvelis che sottolinea come "Ue e Fmi devono decidere quale sarà il futuro a lungo termine della Grecia". Perché "quanto più il tempo passa tanto più il debito greco sarà sempre meno sostenibile".

Fonte: Formiche.net del 12/11/12
Twitter@FDepalo

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