Da Ffwebmagazine del 26/06/09
Riforme, queste sconosciute: tutti le invocano, le cercano, le sognano, le programmano, le esaltano, ma poi? Poi le rimandano, le smussano, le allontanano. E poi ci sono quelli che ricordano a tutti che le riforme sono sempre lì, in attesa che qualcuno le riscopra, rendendosi conto che senza non si fa progredire il paese. Anche per questo si apre oggi a Chianciano l'Assemblea dei Mille, intitolata Dai bilanci al progetto alternativa? Riformatore, democratico, italiano ed europeo, un «appuntamento per individui politici che hanno interesse a coltivare le individualità e non le appartenenze. Per coloro che vogliono nutrire di libertà la propria famiglia».
Non solo radicali, quindi, ma una tre giorni di colloqui, di programmi e soprattutto di idee trasversali da scambiarsi e sulle quali riflettere, prima fra tutte una grande riforma all'americana delle istituzioni, che abbracci welfare, economia, ricerca scientifica, giustizia. Insomma tutti quei temi attualmente in debito di ossigeno, desiderosi di nuovi slanci e nuovi spunti. «Uniti per la rivoluzione liberale» ha detto Emma Bonino, che ha individuato tre priorità sulle quali dare avvio a un nuovo percorso condiviso: laicità come elemento basilare per le istituzioni repubblicane, in un luogo dove lo «Stato di diritto è sempre più, per molti, un elemento marginale del convivere civile», le riforme della giustizia e dell'economia.
Una curiosità: non c'è un programma che scansioni gli interventi, a dimostrare ancora una volta che un dibattito spontaneo si rivela più articolato e utile di quanto non si pensi.
«Si tratta di un'assemblea di persone e di idee, non di organizzazioni, un momento non per far uscir fuori “la” soluzione politica - ci dice Marco Cappato - bensì un'occasione di parlare e di dialogare. Sul piano delle formule politiche è centrale per noi la questione della democrazia interna e dell'apertura dei soggetti politici, su quella che noi definiamo libertà di associazione. Ogni progetto oggi viene distrutto in mancanza di quella che denominiamo doppia tessera», ovvero il fatto che iscrivendosi ad un soggetto politico non si perde allo stesso momento il diritto di essere iscritto ad un altro, quello che ha impedito sino ad oggi al Partito Democratico di «aprirsi in maniera reale. Vedi le scorse primarie, quando fu impedito a Marco Pannella di candidarsi alla segreteria. È lo stesso principio che ha creato le scissioni a sinistra. Noi riteniamo che per fare politica su obiettivi veri sia necessario discutere, disponendo di strumenti e soggetti che siano aperti».
Ma quali le aspettative reali di questa assemblea? Emma Bonino auspica la convergenza di tutti coloro che si ritrovano almeno in alcune delle battaglie storiche per una grande riforma all’americana delle istituzioni, che comprenda la libertà di scelta e di ricerca, l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, l'istituzione di una vera anagrafe pubblica degli eletti. In questo senso la Bonino fissa come punto di partenza i 750mila voti ottenuti dai Radicali alle scorse elezioni europee, definiti “nuova vita”. E poi il dibattito sulla chiusura strutturale del Partito Democratico e del Popolo della Libertà che, secondo Cappato, non solo contenitori dove esiste una vera democrazia interna.
Attesi numerosi esponenti della politica, dell`imprenditoria, del mondo universitario, della società civile, come tra gli altri Francesco Rutelli, Benedetto Della Vedova, Marco Boato, Piervirgilio Dastoli, Claudio Martelli, Gennaro Migliore, Alfonso Pecoraro Scanio, Massimo Fagioli, Grazia Francescato, Cesare Salvi, Giuliana Sbarbati, Saverio Zavettieri che, pur provenendo da mondi differenti, hanno avvertito l'esigenza di riunirsi in questo conclave che lo stesso Marco Pannella ha definito libertario e liberale. «Si arriva più facilmente alla verità partendo dall'errore» predicava San Tommaso d`Aquino, ma aggiungiamo anche da un confronto franco, dialettico, e perché no aspro, ma per questo vivo e pulsante. E forse anche più produttivo.
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