martedì 7 settembre 2010

Ecco a voi la controrealtà del Mistificatore Sallusti


Da Ffwebmagazine del 06/09/10

Va bene la campagna elettorale permanente, passi questo stato ansiogeno degno di qualche gravidanza isterica. Però altro che controcanto, qui è andata in scena la controrealtà, come certi fogli informativi russi, cinesi, coreani o iraniani sapevano e sanno ancora fare bene. Non bastava il dottor Stranamore, ecco che un’altra pittoresca figura fa capolino nella tivvù italiana: il mistificatore. E sì, perché questa mattina a Omnibus su La7 non si è solo discusso di idee, contenuti, valutazioni e analisi, ma si è assistito alla mistificazione del reale e dei fatti. Ovvero, quando il vicedirettore del Giornale Sallusti ha sciorinato alcune affermazioni che appaiono per quel che sono: invenzioni.

La prima: Gianfranco Fini è sceso dall'autobus del Pdl. Forse dalle parti di via Negri 4 non hanno vissuto quella giornata che resterà nella storia dell’antidemocrazia italiana. Forse erano in ferie lo scorso 29 luglio, quando Berlusconi ha cacciato dal Pdl chi aveva contribuito a fondarlo, adducendo come motivazione il fatto che le posizioni dell’onorevole Fini fossero «assolutamente incompatibili con i principi ispiratori del Popolo della Libertà, con gli impegni assunti con gli elettori e con l’attività politica del Pdl: di conseguenza viene meno anche la fiducia del Pdl nei confronti del ruolo di garanzia di presidente della Camera indicato dalla maggioranza che ha vinto le elezioni». Chi è sceso da cosa?

La seconda: Berlusconi non ha fatto nulla, è Fini che si è fatto cacciare. Se il farsi cacciare, se il farsi espellere è direttamente proporzionale alla libertà di espressione, di dissenso, di proposta, beh, allora il Pdl ha fatto un balzo indietro a cinquant’anni fa, quando il molti paesi del mondo le idee non allineate o le elaborazioni “differenti” erano un alito di vento da stanare e spegnere. Lecito chiedersi e chiedere a Sallusti: avanzare miglioramenti a leggi antiumane - come quella sui medici spia o sui presidi spia - è farsi cacciare? O lo è proporre stimoli da inserire nella manovra economica, o avanzare idee per le piccole e medie imprese, o preoccuparsi dei diritti umani dei “clandestini” che arrivano in fin di vita sulle nostre coste, o entusiasmarsi per gli immigrati che ce la fanno, che si integrano e che contribuiscono con quel 10% del Pil al sistema Italia? È farsi cacciare immaginare una green economy seria e ponderata, che sfrutti al meglio le energie alternative, che non sia genuflessa verso i proprietari di giacimenti petroliferi, che invece, come ha ribadito ieri Gianfranco Fini a Mirabello, punti con decisione sui giacimenti culturali?

La terza: Libero e Giornale avanzano solo proposte, ma poi da diciotto anni Silvio Berlusconi fa di testa sua. Vogliono farci credere che la campagna di agosto, fatta di colpi bassi, di inseguimenti tra mobilifici e tra ombrelloni, sia frutto di un colpo di sole estivo? Che la mano sinistra non sappia cosa faccia - e soprattutto come e con quali metodi - quella destra? Sì, proprio quella destra, dal momento che il Pdl (e assieme ad esso i due quotidiani di riferimento, tra cui quello della famiglia Berlusconi) è di fatto diventato un partito di estrema destra, xenofobo, illiberale così come diagnosticato da illustri liberali della prima ora, a trazione leghista, con la bandiera del manganello e del metodo Boffo in bella evidenza, con tonnellate di titoli contro, senza assolvere al ruolo di contenitore moderno e plurale, tralasciando le grandi questioni, come il mancato introito da parte dello Stato di quattro miliardi di euro per il digitale - così come avviene in Usa e in Germania - o come l’assenza della banda larga, con molte zone del paese ancora in alto mare, costretti ad usare internet mobile ad intermittenza.

La quarta, in verità la più divertente: il presidente della Camera deve agevolare l'azione del governo. Ma l’articolo 8 del Regolamento della Camera, facilmente scaricabile dal sito internet della stessa, dice invece che «il Presidente rappresenta la Camera. Assicura il buon andamento dei suoi lavori, facendo osservare il Regolamento, e dell'amministrazione interna. Sovrintende a tal fine alle funzioni attribuite ai Questori e ai Segretari. In applicazione delle norme del Regolamento, il Presidente dà la parola, dirige e modera la discussione, mantiene l'ordine, pone le questioni, stabilisce l'ordine delle votazioni, chiarisce il significato del voto e ne annunzia il risultato».

È del tutto evidente che da nessuna parte c’è scritto ciò che Sallusti ha dato per certo, mistificando ancora una volta la realtà. Dando, certamente, un giudizio personale, ma spacciandolo per vero e prescritto dalla legge. Sta tutta qui l’anomalia di certa informazione italiana. E non ci vuole poi molto per smascherarla.

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