Il risveglio dei popoli d ’ E u r o p a prima della nascita di movimenti che potrebbero pregiudicarne la prosecuzione. L’appello è contenuto in una lettera aperta pubblicata da intellettuali e politici europei su Le Monde, in cui si fa riferimento anche al movimento greco di Alba dorata, che alle scorse elezioni elleniche ha raccolto il 7% e per la prima volta dopo 40anni ha fatto il suo ingresso in parlamento. Nella missiva la si epiteta come «erede dell’ideologia nazista tedesca che ha portato l’Europa e il mondo nel caos e con spargimento di sangue». La Grecia non è l’unico paese che vivendo una rinascita dell’ideologia nazista, si legge, in Lettonia, quest’anno per la prima volta il Presidente della Repubblica ha tenuto la sua annuale parata di veterani delle Waffen SS, nonostante le proteste. In Austria l’estrema destra è data in pole position dai sondaggi per le prossime elezioni. E in Ungheria si registra il partito della “Guardia ungherese”.
Gli intellettuali annotano che la rinascita di contenitori neonazisti e di matrice xenofoba è dovuta all’attacco sistematico all’idea del lavoro: «Il cuore di questa strategia è quello di nascondere la retorica sulle disuguaglianze di genere dietro la maschera culturale di anti-islamizzazione d’Europa». La crisi economica e sociale favorisce la ricerca di capri espiatori oltre alla paura della caduta del continente. In tale contesto la strategia delle destre si è dimostrata allarmante, per questo, continuano in una sorta di appello unificato «di fronte a questa situazione espressa anche dai membri eletti nel Parlamento greco, noi affermiamo la nostra solidarietà: Siamo tutti greci ed ebrei! Non vogliamo che in Grecia, o altrove in Europa, gli ebrei, gli immigrati, i musulmani, i rom o neri possano temere per la propria vita». La lettera è firmata, tra gli altri da Anthony Gkintens, Dario Fo, Amos Gitai, Bernard Kouchner, Bernard Henri Levy, Oliviero Toscani.
Fonte: il futurista quotidiano del 30/5/2012
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