Dal Futurista del 08/06/11
Ancora un vertice nella maggioranza. A sorpresa, perché notturno. Con il premier e il ministro dell’economia che, pare, abbiano discusso animatamente su aliquote e riduzione del carico fiscale. Ma con il richiamo dell’Unione europea, secondo cui è imprescindibile evitare il deficit. Ma le tasse sono un pretesto, la verità è che adesso tutti nel Pdl e nella Lega hanno paura. Che un sistema decennale sia giunto al capolinea, che certezze granitiche e blocchi di potere registrino una breccia che si allarga sempre di più. E a nulla servono le giustificazioni di Berlusconi, Bossi, Tremonti, e chi più ne ha più ne metta. Non reggono le spiegazioni, più o meno improvvisate, o le elaborazione dalle parvenze più complesse o articolate. L’immagine del centrodestra che continua a riunirsi per non decidere nulla, o che scimmiotta proposte e scelte lungimiranti fino ad oggi ignorate, assomiglia a quello studente universitario che, seduto di fronte al professore per sostenere un esame, inizia a bofonchiare risposte approssimative. A improvvisare teoremi balbettati e improbabili. Senza il coraggio di ammettere di essere palesemente impreparato. Ecco ciò che manca al centrodestra di governo, il coraggio di chiudere dignitosamente una parentesi, di rimettere i ferri del mestiere nelle proprie borse. E di avviarsi pacificamente alla fine. Senza strappi, senza urla disperate, senza il tedioso ritornello di sempre, con scambi di accuse tra chi va e chi viene. Insomma, con la consapevolezza che un ciclo si è chiuso. E con la maturità di non far perdere altro tempo al paese. Tutto qui.
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