giovedì 27 ottobre 2011

Mai così in basso

Dal Futurista del 27/05/11

Ha detto Arnoldo Mondadori che “bisogna cercare di capire un minuto prima cosa ha in testa quello che ti sta di fronte”. Per prevedere, per attuare un ragionamento che non sia preda della contingenza e dell’emergenza. Ma con Silvio Berlusconi questo non si può proprio fare: perché nessun altro leader politico occidentale si è avventurato, come il cavaliere sta stoltamente facendo, in un quotidiano stillicidio di assurdità. Nessuno ha trasformato gli ultimi giorni della propria esistenza politica in un massacro di immagine, in un calvario comunicativo così deprimente. Insomma, in una via crucis così mortificante per il paese che rappresenta. E che dovrebbe difendere, di cui dovrebbe fare gli interessi, e non coprire di ridicolo quando va in gita fuori porta a vertici tipo il G8.
Perché di gita fuori porta per lui si tratta. Il premier evita gli approfondimenti analitici, non si concentra sui grandi temi di rilevanza continentale, non si sforza di elaborare una strategia condivisa, non punta a guadagnare credibilità con gli altri partner. Ma, come ha fatto ieri a Deauville, è ossessionato dalle sue micro questioni elettorali, di cui francamente, uno come Barack Obama farebbe volentieri a meno di ascoltare dettagli e giustificazioni. Voltando lo sguardo indietro di qualche lustro, non si ricordano episodi simili. Per caso De Gasperi, Nenni, Andreotti, Moro, Craxi hanno utilizzato vertici europei o mondiali per sfogarsi su crisi di governo o sgambetti dell’opposizione con altri leader politici?
Ormai non abbiamo più la faccia di presentarci agli incontri ufficiali, un Berlusconi così non se lo immaginava proprio nessuno. Non gli credono più, tutti lo evitano, sono perfino imbarazzati nel salutarlo o nel farsi immortalare con lui. Il problema a questo punto, non è solo rappresentato dalla tragedia di essere guidati da un “tiranno vecchio”, ma dal fatto che ha perso il limite della sua azione. Perché, come diceva Seneca, «il comando più difficile è comandare se stessi». E questo il presidente del consiglio, proprio non lo sa fare.

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