Da Ffwebmagazine del 20/11/10
Oggi è una giornata particolare. Senza promesse, senza fronzoli, senza quel mieloso e falso perbenismo che anima voci, frasi fatte e speculazioni su vite ed esistenze. Oggi è una giornata particolare, perché si festeggia una conquista non scontata. Uno status preciso, con ripercussioni elementari, ma per questo ancora più gravi se non rispettate o disattese. Oggi è una giornata particolare, perché si celebra una vittoria, quella dei minori. Non più solo da proteggere in quanto tali, ma soggetti attivi che contribuiscono con una presenza reale e costante nel tessuto sociale mondiale. E che ancora soffrono discriminazioni, deminutio, prevaricazioni. Oggi è la giornata internazionale per i diritti dei minori, insomma.
Minori, in Italia, fa spesso rima con stranieri. Che guardano il Belpaese come “L’America”, punto di arrivo di sogni, speranze, progetti. Che spesso non possono contare su un’infrastruttura socio-politica all’avanguardia, dove chi dovrebbe favorirli (solo nel rispetto della legge) finisce poi per ostacolarli, tra commi e fogli di via.
Minori stranieri che in Italia, sono allocati nella stragrande maggioranza, in quattro province forzieri: Roma, (697. 387 minori), Napoli (quasi 671.000), Milano (636.610), Torino (351.566). Dati emersi dal primo Atlante dell’infanzia in Italia, promosso da Save The Children, per affrescare questo vero e proprio tesoro umano composto da più di dieci milioni di bambini, di cui 1.756.000 in povertà.
Numeri importanti, che una politica lungimirante ed inclusiva non può non tenere in debita considerazione, quando poi traduce le intenzioni programmatiche in provvedimenti legislativi. I minori stranieri nel nostro paese ammontano a più di novecentomila, 6 su 10 sono di seconda generazione (cosiddetti G2), cioè nati in Italia. Le città più popolate sono Prato con il 19,7% di minori di seconda generazione sul totale della sua popolazione straniera, Mantova (17,2%), Cremona (17%), Brescia e Reggio Emilia (16,9%), nel Sud Trapani (14,2%) e Palermo (12,7%), sono i capoluoghi di provincia con la più alta percentuale di G2.
Per questo non si comprende il perché si proceda così lentamente nel comporre una legge seria ed efficace. Che potrebbe partire dalla proposta bipartisan avanzata dai deputati Sarubbi e Granata, per sburocratizzare la procedura che porta alla cittadinanza italiana. Con filtri intelligenti, che si raccordino con le esigenze di chi arriva e di chi qui è nato, o nasce, o vi risiederà, perché avrà un lavoro, perché farà compiere ai propri figli un intero ciclo scolastico, perché si sentirà italiano più di tanti altri che insultano quotidianamente bandiera ed emozioni. Favorendo in questo modo il criterio dell’allargamento dello status di cittadini, senza mortificare l’integrazione e la tutela dell’identità nazionale.
Tra l’altro il 20 novembre ricorre l’anniversario della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, quel raccordo tra governi approvato dall’Assemblea generale dell’Onu nel 1989. Quando, per la prima volta nella storia, si decretò ufficialmente la capacità dei minori di avere opinioni e di assumere decisioni, uscendo per un attimo dalla logica di assistenzialismo.
Ma Una giornata particolare è anche il titolo di un libro, scritto da Roberto Fantini e Antonio Marchetti, il romanzo di Amnesty International che parla direttamente agli studenti. Puntando a stimolarli sul temi dei diritti e dell’integrazione, coinvolgendoli direttamente e senza intermediari, in un incontro tra le mura scolastiche, con alcuni volontari di Amnesty. Su un punto però serve fare chiarezza, per sgombrare il campo da pericolose confusioni e da strumentalizzazioni: il rispetto della vita e della persona niente hanno a che fare con lotta all'immigrazione clandestina.
Certo, se poi alla fine, quando si vota per chiedere a Tripoli di riaprire l'ufficio delle Nazioni Unite per rifugiati, c’è chi insinua che così facendo si favorisca il ritorno dei clandestini con i gommoni della speranza, beh è chiaro che la mala fede prende il posto di analisi di lungo respiro e valutazioni approfondite. Ma questa è un’altra storia.
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