sabato 27 novembre 2010

E adesso spunta anche l'ombra del complotto

Da Ffwebmagazine del 26/11/10

Un disegno per screditare l’Italia, una manovra concentrica che vede quattro “forze” simultanee in moto per mettere in cattiva luce il paese: l’emergenza rifiuti in Campania, le rivelazioni imbarazzanti del sito di intelligence Wikileaks, il crollo a Pompei e il caso Finmeccanica. È la denuncia del capo della Farnesina Franco Frattini, al termine del Consiglio dei ministri. Tra comunicati stampa e smentite simultanee.
Frattini ha fatto riferimento a quattro eventi che, se in apparenza sembrano privi di un legame comune, per uno dei maggiori rappresentanti dell’esecutivo rientrano in un unico disegno, con l’obiettivo di «colpire l’immagine dell’Italia sulla scena internazionale», come si legge in una nota ufficiale.
In un secondo momento Frattini smentirà di aver mai parlato di complotto, ma immediatamente dopo il Consiglio dei ministri, un comunicato ufficiale recitava: «Il Ministro degli affari esteri, Franco Frattini, ha riferito su vicende delicate che rappresentano il sintomo di strategie dirette a colpire l’immagine dell’Italia sulla scena internazionale», con l’esplicito riferimento «all’attacco a Finmeccanica, la diffusione ripetuta di immagini sui rifiuti di Napoli o sui crolli di Pompei, l’annunciata pubblicazione di rapporti riservati concernenti la politica degli Stati Uniti, con possibili ripercussioni negative anche per l’Italia». Un giallo, insomma, con la rapida rassicurazione del titolare della Farnesina che «non vi sarà alcuna ripercussione nei rapporti con Washington». Almeno si spera.

In seguito Frattini, incalzato dalle domande dei cronisti, ha afferma di poter escludere la mano di «un unico burattinaio», facendo dipendere la questione «da una combinazione di informazioni inesatte e di enfatizzazione mediatica di fattori negativi il cui risultato è dannoso per il Paese». Concludendo con un appello nell’interesse nazionale, a «difendere immagine della nostra Italia».
Uno scenario insomma degno di un romanzo di Le Carrè, con frasi dette e poi smentite, veri e propri massi gettati nello stagno. E Palazzo Chigi risponde con la determinazione di chi vuole reagire con «fermezza per difendere l’immagine nazionale e la tutela degli interessi economici e politici del Paese».
Altra dose massiccia di allarmismo dal vice presidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli, secondo cui sarebbero guai se si sottovalutassero gli allarmi lanciati dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, «sui rischi di una strisciante aggressione mediatica, al servizio finanche inconsapevole di qualche potente centrale politico-affaristica, mirata a indebolire le difese del debito pubblico italiano. Il partito della spesa che è tornato a farsi prepotentemente vivo non sa, o finge di non sapere che lavora per il re di Prussia».

Secca la reazione di Carmelo Briguglio, deputato Fli e membro del Copasir, secondo il quale in caso di minacce reali contro l’Italia, «è bene che il Governo riferisca al Parlamento e al Capo dello Stato. Il ministro degli Esteri Frattini è opportuno che riferisca in particolare al Copasir dove l’audizione del presidente Berlusconi appare ormai ineludibile dopo il comunicato del Consiglio dei ministri che suscita preoccupazione, almeno nella parte che riguarda scenari internazionali, i rapporti con i Paesi alleati anche in relazione alle notizie in arrivo dal sito Wikileaks».

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