martedì 30 ottobre 2012

“Effetto Merkel” per l’ambiente in Grecia: pronte quattro discariche

Effetto green per la Grecia in quasi default. La visita della cancelliera tedesca Angela Merkel ad Atene, se da un lato ha certificato un’emergenza assoluta con una presenza fisica nell’occhio del ciclone della crisi, dall’altro ha avviato una serie di iniziative imprenditoriali sul territorio. Sono infatti state avviate le procedure accelerate per quattro unità di gestione, al fine di risolvere l’emergenza spazzaturanella regione dell’Attica, come denunciato qualche settimana fa da queste colonne.

Un accordo formale è stato trovato dai ministri degli Interni dello Sviluppo, Hatzidakis e Stylianidis, dal vice ministro dell’Ambiente Kalafatis, dal Segretario per lo Sviluppo Mytarakis dopo la riunione del Comitato ministeriale, a cui ha preso parte il presidente della Regione dell’Attica. Dal prossimo gennaio partiranno i lavori per quattro nuove unità di stoccaggio dei rifiuti nelle località di Grammatiko, Keratea, Race e Ano Liosia. Con una capacità massima di gestire fino a 1,3 milioni di tonnellate di rifiuti l’anno. Le gare di appalto per la loro costruzione dovrebbe essere annunciate entro la fine dell’anno.

Per non perdere 350 milioni di euro - La decisione è anche figlia del meeting tra imprenditori tedeschi e greci che ha seguito di poche ore la vista della cancelliera nella capitale greca dello scorso mese, quando all’hotel Hilton si sono confrontati su come implementare i settori carenti nel paese anche grazie al sostegno oggettivo del know how teutonico in una serie di ambiti, primo fra tutti proprio l’ambiente. Il governo punta a completare i lavori tra i dodici e i quindici mesi,ovvero fino al 2015. «Non ho mai detto che il settore pubblico ha bisogno del settore privato, e questo a sua volta del governo. Ma il nostro obiettivo è quello di completare le infrastrutture ed evitare di perdere 350 milioni di euro di contributi europei per la gestione dei rifiuti solidi e liquidi», conferma il presidente della regione Attica, Ioannis Sgouros. Il plafond degli investimenti nella regione è stimato per quanto riguarda il valore totale dei contratti (tra infrastrutture, gestione e manutenzione) in 1,2 miliardi di euro.

Per accelerare i progetti intrapresi, conferma il ministro Stylianidis, occorrerà una “traccia procedurale veloce”. In particolare il ministro si è soffermato sul fatto che un’accelerazione burocratica andrebbe cercata nella giustizia amministrativa dal momento che la complessità procedurale del processo crea spesso inutili ritardi: »Il fatto che molti giudici diversi hanno rallentato questo tema complica questo tipo di investimento e minaccia di sconvolgere il nostro calendario di attuazione. Abbiamo bisogno di integrare il percorso istituzionale con quello procedurale e accelerare l’iter nelle varie sedi, come la Corte d’appello, il Consiglio di Stato. L’obiettivo – conclude – è di essere rapidi per non perdere i soldi».

Per risolvere l’emergenza ambientale - È stato stimato che almeno nelle prime due fasi attuative il maxi progetto dei quattro siti creerà più di 1.000 posti di lavoro permanenti e più di 1.200 durante la costruzione. Ma fonti ministeriali ammettono che questo investimento sarà seguito da altre sei iniziative simili, per risolvere definitivamente l’emergenza ambientale nel Paese. Le aree attualmente monitorate sono: Macedonia Centrale, completata l’analisi dei candidati e le offerte sono attese per la fine del 2012; Peloponneso, completata la qualificazione delle aziende partecipanti, ma in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato dopo il ricorso dei residenti; Ilia, Serres, Atene: la prima fase dei concorsi e in attesa della decisione del Consiglio di Stato sui ricorsi presentati; Achaia è in attesa della decisione del Patrono Consiglio Comunale per preparare la prima fase del concorso.

Fonte: Ambienti e Ambienti del 30/10/12
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