"Potete ingannare tutti per un po', potete ingannare qualcuno per sempre, ma non potrete ingannare tutti per sempre". (A. Lincoln)
mercoledì 27 ottobre 2010
AL VIA I PIC-NIC DELL'AMORE
Da Ffwebmagazine del 26/10/10
Moderati di tutta Italia, unitevi! Recitava uno slogan elettorale di non molto tempo fa. Quello che è andato storto, nel frattempo, è il tentativo di fare del fu Pdl una cosa seria. È dei gfiorni scorsi il nuovo divieto scoccato dai piani alti di Palazzo Grazioli: niente più tavolate notturne per decidere mosse e contromosse.
Forse il gran capo intende riportarli al peso forma in vista delle elezioni? Forse si è reso conto che troppa polenta annebbia le idee di qualche peones? O troppo radicchio veneto ritarda le reazioni televisive di Ghedini dottor Stranamore? O troppo risotto alla milanese rende le occhiaie di “zio Fester” Sallusti meno evidenti?
Ecco che ritorna il partito caserma, dove il maitre, o forse meglio dire il cuoco (visto che in caserma il maitre non è previsto) pianifica, decide, impone, consiglia, deduce e controdeduce. Insomma, il padrone è tornato dalle vacanze e le abitudini alimentari di molti ne risentiranno. Tremate buone forchette!
Non ne saranno entusiasti i ristoratori romani, che negli ultimi tempi avevano apparecchiato numerosi tavoli in occasione di numerose serate per allietare le esternazioni poetiche del ministro Bondi, quello che dice di aver risanato la cultura italiana. O le minacce dell’ex colonnello La Russa, sempre pronto a smentire un minuto dopo. O le arzigogolate osservazioni contro le fondazioni culturali di Cicchitto, sempre con il fantasma della sinistra sotto il tovagliolo. O le lamentele della Gelmini che, un minuto dopo aver firmato una storica riforma universitaria, si è trovata costretta a dire “scusate, abbiamo scherzato, non c’è una lira, pardon, un euro”.
O le dichiarazioni fiume dell’ex radicale Capezzone, che continua a dichiarare anche dopo il dessert. O i sussurri del ministro più represso d’Italia, quel Brunetta partito a razzo con la rivoluzione del merito nella pubblica amministrazione e poi schiacciato dallo sbatter di ciglia tremontiano. O le invettive billioneresche del sottosegretario all’attuazione del programma Santanchè, contro chi la accusava di troppa vicinanza alla truppa del Giornale di famiglia per via della raccolta pubblicitaria che la sua società pratica. O gli scambi enogastronomici sull’asse padano-romano Bossi-Alemanno, che dopo la vetrina interculturale andata in scena poche settimane fa in piazza Montecitorio, già pregustavano un inter rail del gusto per tutte le trattorie di Trastevere.
Dove andranno a nutrirsi, dunque, tutti questi illustri personaggi? Non sarà che si deperiranno fisicamente e, conseguentemente, subiranno un regresso politico-culturale? Per impedire tale scenario apocalittico, ecco la soluzione per non far intristire le gote di Calderoli o la verve letteraria di Straquadanio: al via i pic-nic dell’amore, sui prati di Villa Torlonia o del castello di Tor Crescenza (ognuno sarà libero almeno di individuare l’area di riferimento, a seconda delle correnti).
Pranzo al sacco, rigorosamente dopo il tramonto, con libertà di invettive e possibilità di ragionare a mente fresca su leadership future, manovrine, studi di settore, conflitti di interesse e banda larga al chiaro di luna, sotto le stelle del cielo romano. E sperando, soprattutto, che non piova.
Buon appetito.
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