lunedì 25 ottobre 2010

Referendum costituzionale sul Lodo?I finiani voterebbero no

Da Ffwebmagazine del 25/10/10

Un referendum costituzionale sul Lodo Alfano? La stragrande maggioranza degli elettori finiani si esprimerebbe con un “no”. Così l’onorevole Carmelo Briguglio ragionando sul dibattito sollevato in questi giorni in merito alla disponibilità di un certo elettorato a sopportare leggi cosiddette ad personam. Indipendentemente dai contenuti del provvedimento e dalle modalità di attuazione, il deputato di Futuro e Libertà ha sollevato un problema specifico: ovvero che la classe dirigente di Fli deve rapidamente interrogarsi sulle reazioni dei cittadini, quegli stessi elettori o simpatizzanti che in questi mesi si sono detti disponibili ad appoggiare i contenuti culturali e politici di Gianfranco Fini. Ma che difficilmente potranno continuare a sentirsi rassicurati sul tema della legalità, dopo iniziative come il lodo Alfano.
«Il dibattito di questi giorni – ha osservato Briguglio - ci ha dato prova dell’indisponibilità degli italiani, che si sono aggregati intorno al messaggio politico e culturale di Fini, a dare il loro consenso a leggi bollate come ad personam e ancor meno a creare le condizioni implicite ma piuttosto evidenti, perché Silvio Berlusconi vada al Quirinale, come la sospensione dei processi non limitata a un solo mandato indica abbastanza scopertamente».
La questione abbraccia anche valutazioni squisitamente elettorali che si fondono pericolosamente: Futuro e Libertà, secondo il deputato siciliano, non deve commettere l’errore di appiattirsi su un messaggio di tipo fondamentalista e giustizialista. In quanto significherebbe attuare una politica a prescindere, senza un oggettivo discernimento. Ma è innegabile che negli ultimi anni il centrodestra abbia pagato, in termini di voti confluiti verso il movimento di Antonio Di Pietro, la condotta delle leggi per uno solo anziché per la collettività.
Si tratta di un dato difficilmente confutabile, rafforzato anche dalla triste reazione del fu Pdl. Briguglio riflette sul fatto che l’eccessiva fiducia da parte dei finiani sul tema della giustizia, alla fine è stata contraccambiata con il killeraggio mediatico della scorsa estate inscenato contro la terza carica dello Stato. E ciò rappresenta la chiara conseguenza di un modo di essere: chi osserva la politica e la pratica quotidianamente provvisto di lenti “aziendali”, finisce per disconoscere un valore significativo come la lealtà.
La preoccupazione del deputato di Fli si inserisce nella valutazione complessiva del lodo Alfano, dove la reiterabilità, di fatto, produce una norma a salvaguardia del singolo individuo. Condotta che si scontra drammaticamente con l’esigenza di modernizzare e velocizzare la giustizia per tutti i cittadini, nel solco di un’iniziativa per la collettività. Per questo non si spiegano le dichiarazioni del senatore Vizzini, quando afferma che «se c’è qualcosa da discutere sediamoci attorno a un tavolo e cerchiamo una soluzione; e se qualcuno vuole rompere, lo faccia, poi però dovrà fare una campagna elettorale per spiegarlo al Paese o peggio vivere con un nuovo governo con quelli che hanno perso le elezioni».
Appunto, attorno a un tavolo si stanno cercando soluzioni di buon senso e alternative che rendano credibile agli occhi dei cittadini un provvedimento che, a oggi, appare sempre più come un privilegio. Non per tutti.

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