domenica 17 aprile 2011

Caro Langone, di anti italiano c’è solo Berlusconi

Dal Futurista del 17/04/11

Lo definisce un progetto politico “opportunistico, anticattolico, anti italiano, erede di ideologie che hanno sfasciato l’idea stessa di nazione”.

Si può anche non essere d’accordo con la candidatura fasciocomunista della Lista Antonio Pennacchi alle prossime amministrative di Latina, che sta coinvolgendo trasversalmente scrittori, giornalisti ed esponenti di Fli. Ma ciò che non si può fare è utilizzare erroneamente quegli epiteti. Per fare propaganda, così come scritto da Camillo Langone su Libero. Quello slancio, alto e ardito, non è le cose che Langone scrive.

Non è un progetto politico opportunistico: ma il frutto di un ragionamento molto semplice. In una fase di stallo, di stagnazione, dove chi comanda ha deciso di restare immobile nelle proprie sabbie “immobili”, non resta altro da fare che inseguire il nuovo contro il vecchio, la sperimentazione pura per uscire da vecchie ideologie, da pregiudizi, dai fanatismi che hanno caratterizzato la condotta del Pdl. Fermo ancora alle promesse del milione di posti di lavoro e del meno tasse per tutti.

Non è un progetto anticattolico: si tenta, questa volta sì in maniera opportunistica, come fatto per i temi etici, di brandire il credo religioso come un solco. Che serve, strumentalmente a chi si professa moderato o difensore delle famiglie (e poi fa tutt’altro), per sopravvivere politicamente in un palazzo trasformato in bunker.

Non è un progetto erede di ideologie che hanno sfasciato l’idea stessa di nazione: invece è l’idea, coraggiosa e propositiva, di chi la Nazione intende farla rialzare.
E infine non è vero come scrive perfidamente Langone che è un progetto anti italiano: anzi, è al momento l’unico vagito di una creatura nuova. Nuova, perché cerca di unire, di raccogliere i cocci di quel meraviglioso vaso chiamato Nazione italiana che Silvio Berlusconi ha mandato in frantumi assieme ai suoi scudieri leghisti.

Perché alla fine di questa storia, l’unico ad essere anti italiano è rimasto proprio lui, il cavaliere che non vuol bene al paese. Che Langone se ne faccia una ragione.

Nessun commento: