domenica 17 aprile 2011

Margherita Hack: «Le bischerate di De Mattei? Come se non avessimo già altro di cui vergognarci...»


Dal Futurista del 12/04/11

"Sono solo bischerate, si dovrebbe dimettere spontaneamente”. È perentoria l’astrofisica e divulgatrice scientifica Margherita Hack, nel commentare l’ennesima uscita del vicepresidente del Cnr Roberto De Mattei, resosi protagonista di dichiarazioni antiscientifiche. Che non solo appaiono agli antipodi di un uomo di scienza, ma contribuiscono ad impallidire l’immagine dell’Italia agli occhi della comunità internazionale, che già si interroga su “come sopportiamo un governo come quello attuale”.
Il terremoto e lo tsunami sono una voce terribile ma “paterna” di Dio. Gli omosessuali degli “invertiti”, la cui responsabilità è netta nella caduta dell’impero romano. E il paradiso terrestre una “realtà storica”: come può un uomo di scienza anteporre la propria fede ad altri parametri?

Siamo tornati al Medioevo se il vice presidente del più grande ente di scienza e di ricerca del paese dice questa bischerate. Ma del resto non è una novità, in quanto aveva già impiegato soldi dei contribuenti per organizzare nel 1999 un convegno antidarwiniano su creazionismo ed evoluzionismo. E adesso queste dichiarazioni: son cose che non stano né in cielo e né in terra. La fede è così in quanto tale. Una persona è credente ed è ovviamente libera di esserlo. Però la scienza di basa su altro, sull’osservazione, sull’esperimento.

Verrebbe quasi da chiedersi che uomo di scienza sia.
Lui è padrone di credere e di avere fede, nella misura che più lo aggrada. Ma non può in alcun modo pretendere di professare teoremi antiscientifici. O certamente non provabili scientificamente. Tra l’altro i poveri cittadini giapponesi, ammesso che si volesse dar ascolto per un momento a De Mattei, erano già stati puniti con Nagasaki e Hiroshima, non c’era proprio bisogno di mandargli un’altra punizione. Che avranno fatto poi di male?

L’opinione pubblica non rischia di rimanere disorientata da tale fanatizzazione di propri convincimenti travestiti da testimonianza scientifica?
Non so se l’opinione pubblica prenderà sul serio queste sue frasi, credo che oggi sia forse un po’ più smaliziata rispetto a cinquecento anni fa. Beh, posizionare una persona simile alla vicepresidenza del Cnr è vergognoso e si dovrebbe evitare. Penso che dovrebbe dare spontaneamente le proprie dimissioni. Cosa che in Italia non accade mai.

Che segnale è quello di voler indossare una casacca ben precisa, in un ambito come la scienza, non contaminabile se non da ricerca ed esperienza?
Avrebbe potuto benissimo dire di avere fede, ma che poi la scienza opera su un piano diverso. La fede non è dimostrabile, è liberamente perseguibile dal singolo, ci mancherebbe. Ma non si pretenda di asserirlo scientificamente.

Corriamo il rischio di seri passi indietro nei confronti dell’approccio alla scienza, anche in chiave sociale? Si pensi a certo clericalismo esasperato predicato da chi, poi si comporta in modo opposto.
Non so se l’uomo della strada sia rimasto troppo impressionato da questa deriva, credo di no. Al pari dei giovani, anche di quelli credenti: non possono prenderlo sul serio.

Non si rischia, da scienziati, di perdere credibilità nei confronti della comunità internazionale?
È da andare a nascondersi, da vergognarsi. Infatti all’estero ci chiedono soprattutto come sopportiamo un governo come quello attuale. E per fortuna che le nostre università invece, malgrado tutti i problemi che hanno, riescono ad essere buone università. Quando i nostri ricercatori vanno all’estero fanno fortuna, quando presentano progetti al Consiglio europeo delle ricerche arrivano alle primissime posizioni: per fortuna questo ci salva.

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