domenica 17 aprile 2011

Questa foto? Nessun imbarazzo. Anzi


Dal Futurista del 06/04/11

Questa foto: nessun imbarazzo. Questa foto: veramente oltre. Oltre i nostalgismi, oltre le polverose appartenenze di ieri, avantieri o di cinquant’anni fa. Oltre gli egoismi. Lo ha scritto Luciano Lanna sulla sua bacheca di fb: “A tutti quelli che stanno ancora nella logica della Guerra Fredda, dello scontro tra antifascisti e anticomunisti. Tutto salta, anche i vecchi muri. Questa foto è il segno della nuova sintesi. A noi!”. E allora basta vecchiume, basta paure, basta tutto. L’Italia è unita in quello scatto, dove convivono senza timori e senza particolari problemi, storie, emozioni e passioni diverse. Unite da un'idea: la salvaguardia di una comunità, la difesa del bene dell’Italia.

Nessun imbarazzo, dunque. Perché attorno a Gianfranco Fini, in questi mesi, si è raccolta una comunità che ha deciso di slegarsi definitivamente dalle catene di un passato velenoso, dai ricatti delle identità, dalle zavorre ideologiche. E ha scelto la via del patriottismo. Di un patriottismo che non si declama soltanto, ma che mette in pratica. Con coraggio. Di un patriottismo che supera gli anni Settanta. Di un patriottismo che mette il destino dell'Italia avanti a tutto. Rinunciando alle etichette, alle rivendicazioni del passato, al proprio piccolo orticello elettorale. Di un patriottismo, soprattutto, che combattere e sconfiggere il sistema berlusconiano. Senza più compromessi.

Altro che "fasciocomunismo". Si tratta di "spirito costituente". E chi ha a cuore per davvero il futuro del paese non dovrebbe scandalizzarsi ma riflettere. In piazza Fabio Granata ha detto alla folla: “Quello che è accaduto in Parlamento è un fatto molto grave, contro il patriottismo e la Costituzione. Voi siete un presidio democratico molto importante. Noi di sinistra? Siamo qui per la legalità e contro la mignottocrazia, per l'Italia e per il lavoro”. Problemi? Verrebbe da chiedere a chi, come l’eurodeputato Potito Salatto si scandalizza, in nome di un sedicente "moderatismo".

Lo scrisse Pablo Neruda in quel meraviglioso diario di vita che è stato Confesso che ho vissuto: “Io voglio un mondo senza scomunicati, voglio che si possa entrare in tutte le chiese e in tutte le tipografie”. Ma oggi non servono le parole e le filosofie. Oggi serve "fare qualcosa". Oggi serve essere patriottici. E quella foto racconta di un paese "vero" e unito. No, nessun imbarazzo. E anzi, sarà bene replicare ogni volta che servirà...

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