domenica 17 aprile 2011

Parlamento? No, Fort Apache di Silvio

Dal Futurista del 12/04/11

Tutti la conoscevano come un’Aula parlamentare dove portare avanti idee, proposte e concetti. Dove legiferare per il bene del paese. E invece la Camera dei Deputati ed il Senato sono stati trasformati in un bunker al solo scopo di salvare Berlusconi. Perché il Pdl, di fatto, trema sui numeri, vive nell’angoscia di doversi appoggiare sui voti dei Responsabili (che il solito insolente chiama ancora Disponibili). Un passaggio strettissimo, un fronte perenne di guerra, dove rinchiudere la politica italiana con lo scopo di proteggere il capo. Senza spazio per altro, senza la lucidità necessaria per affrontare ben altre emergenze, come il dramma umano dei migranti, la solitudine degli imprenditori, la disoccupazione mai sopita.

In un contesto dove spicca la blindatura dei moderati, la cosiddetta deriva da Fort Apache in cui il Parlamento è stato trasformato. Altro che programma riformista e liberalizzazioni, qui a breve sarà un assedio. La maggioranza balla, e non alle feste di Arcore ma sul timore di non avere sufficienti numeri per far passare il processo breve. E nonostante le rassicurazioni del premier, certo di giungere a trecentotrenta deputati. Ma i Responsabili iniziano a far sentire la propria voce, mugugnano, dal momento che le caselle libere nell’organigramma di governo, ancora non sono state assegnate.

Se perfino un cauto come Gianni Letta ha parlato di settimana incandescente, aggiungendo che si tratta di “giornate incerte, affannose e amare”, significa che di moderato non c’è rimasto proprio nulla. Benvenuti a Fort Apache Montecitorio: l’ingresso è gratuito – ma sconsigliato- agli over settanta.

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