domenica 30 gennaio 2011

Il Nuovo Polo: siamo pronti per guidare l'Italia


Da Ffwebmagazine del 29/01/11

Il Terzo Polo marcia compatto, si dice pronto a guidare il Paese e nel coordinamento dei parlamentari riuniti a Todi riflette a mente lucida sulla gravità del momento politico. Con un leader, il Premier in carica, che secondo Pierferdinando Casini mostra un altro “segno di impotenza” quando annuncia una nuova manifestazione per il 13 febbraio. Considera le elezioni inevitabili se il governo proseguirà nell’occuparsi esclusivamente delle vicende di Berlusconi, anziché procedere con le riforme.

“Il Paese è allo stremo- analizza il leader Udc- poi apre la televisione e vede che la politica si preoccupa del bunga bunga, se Berlusconi è distratto allora meglio che lasci il campo e si vada al voto, anche se un governo forte e credibile sarebbe meglio”. Ma quale l’alternativa ad uno schieramento che sino ad oggi si è distinto solo per asprezza e contrapposizioni anche forzate? Francesco Rutelli offre una chiave di lettura matura, quando annuncia che il nuovo polo non sarà “il polo delle vendette”, bensì un’aggregazione responsabile che allontani il più possibile quella stagione di accanimenti verso chi ha governato negli ultimi tre lustri. E poi incalza: “Noi garantiamo che la fine del berlusconismo non sarà alla Ben Alì”. Sgombra il campo dalle voci di intese elettorali con dipietristi e vendoliani, quando riflette che “giustizialisti e massimalisti devono sapere che con noi non ci sarà alleanza”, per sancire in seguito la strada che il nuovo polo percorrerà: “nasce il baricentro politico e programmatico dell’Italia futura, un’aggregazione destinata a formare le alleanze su cui l’Italia dei prossimi anni si misurerà”.

Rutelli difende anche il Presidente della Camera Fini dagli attacchi volgari degli ultimi mesi, proprio all’indomani della precisazione della Procura di Roma, secondo cui le carte di Santa Lucia “sono irrilevanti” e dice: “Difenderemo a viso aperto e con determinazione Gianfranco Fini che è stato un impeccabile presidente della Camera”, definendo l’aggressione che sta subendo “vile” in quanto indebolisce le istituzioni. Ma è il passaggio dagli anni della prima/seconda repubblica ad oggi che suscita l’attenzione dei partecipanti. Lorenzo Cesa riflette che sino a questo momento Berlusconi si è autodefinito come una novità del palcoscenico politico nazionale, ma “senza la Prima Repubblica, Silvio Berlusconi sarebbe un imprenditore brianzolo qualunque”, che si è seduto alla “tavola della Prima Repubblica, e ha ampiamente assaggiato tutte le portate”. E sulla nuova aggregazione ribadisce che non è un prodotto in scadenza come il Premier, ma “il futuro, la nuova unica grande casa dei moderati italiani”.
Per condannare definitivamente il populismo che ha incarnato da quando si è presentato agli elettori: “A Berlusconi diciamo una volta per tutte che in questa casa per i populisti non vi è posto”, chiudendo le porte a chi si sente padrone. Come sarà composto il nuovo polo? Non mancheranno le idee, che saranno le vere protagoniste, riunite per “scrivere un pezzo di storia nuova del nostro Paese”. Sull’agenda dei prossimi mesi Raffaele Lombardo auspica il ripristino delle regole che garantiscono ai cittadini piena rappresentanza, quindi pronti a nuove elezioni ma prima sarebbe meglio riformare la legge elettorale e risolvere una volta per tutte il conflitto di interessi.

Ma è la proposta di Italo Bocchino a spiccare per originalità e freschezza in questo conclave umbro, quando annuncia che sarebbe auspicabile un leader donna, “40enne e credibile” che guidi questa iniziativa di responsabilità.
Spazio anche a considerazioni sul federalismo,con Casini che precisa: “Capisco che la Lega sia preoccupata ma anche i sindaci leghisti si renderanno conto che questo è solo un federalismo delle tasse, come facciamo a votarlo?”. Mentre un altro richiamo alla sobrietà giunge dal mondo cattolico; questa volta viene dall’ arcivescovo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi, che incontrando i giornalisti in occasione della festa di san Francesco di Sales, si è premurato di ribadire che “da coloro che guidano il Paese tutti attendono esemplarità, nel pubblico e nel privato”.
Infine ancora una nota giudiziaria, perché si apprende che Carmelo Briguglio ha denunciato Panorama e Il Giornale “in relazione a servizi giornalistici, che prendono di mira anche i colleghi Bocchino e Granata, ritenuti dal parlamentare finiano diffamatori e lesivi dell'onorabilità”. Il tema è ancora il fango, ed il dossieraggio “berlusconiano per distrarre l’attenzione dallo scandalo Ruby”.

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